Regia di Salvatore Piscicelli vedi scheda film
Quattro ragazze nel sottobosco dello spettacolo romano, perennemente inseguite dalla videocamera che una di loro brandisce come un’arma impropria: i loro amori, i loro sogni, i genitori ingombranti che fanno qua e là capolino. Le videocamere pedinano dovunque tutte le protagoniste: è il Dogma all’italiana, cavalcato da Salvatore Piscicelli – uno dei rari cineasti-critici del nostro cinema – come se fosse una novità. Purtroppo non lo è: la lavorazione in digitale provoca un’orgia di inquadrature storte e sfocate, di movimenti di macchina ubriacanti. L’esito è un forte mal di testa (per lo spettatore), dovuto anche ai tremendi dialoghi dai quali le attrici – Anna Ammirati, Beatrice Fazi, Maddalena Maggi, Raffaella Ponzo – vengono letteralmente travolte. Solo Roberto Herlitzka, in un cameo di pochi minuti, si salva di pura classe: “Quartetto” è un esperimento sulla carta interessante, ma si tratta purtroppo di un esperimento fallito.
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