Regia di Grant Singer vedi scheda film
Quello che sembra essere uno dei tanti casi di omicidio, si trasforma in un’indagine interna al dipartimento di polizia di cui fa parte Tom Nichols. Lo sporco che verrà a galla costringerà l’uomo a mettere in discussione tutto ciò in cui, fino ad allora, aveva creduto.
La pellicola d’esordio di Grant Singer inizia come un thriller: c’è un morto e bisogna cercare il suo assassino. Ma, man mano che il detective Nichols procede nelle indagini, il thriller prende le sembianze di un film d’azione con qualche venatura di spionaggio, che, almeno in questa circostanza, non guasta.
C’è da dire che la storia funziona piuttosto bene, non fosse per le molteplici implicazioni, e gli altrettanti molteplici personaggi che entrano in gioco, non starei cercando di esplicare quali sono i punti deboli del film in oggetto. Quando si decide di creare un film dalla trama così intrecciata, il rischio di incappare in una pellicola che finisca per non andare liscia per l’intera durata (soprattutto quando questa è ingente) è concreto ed è proprio ciò che accade con il film di Singer.
Per quanto la storia narrata sia intricante in più punti e circostanze e tenga ben salda l’attenzione dello spettatore, grazie anche ai continui indizi che vengono lasciati lungo il racconto, in diversi punti l’attenzione cala e la pellicola sembra ruotare su sé stessa alla ricerca della giusta direzione. La causa di un coinvolgimento non sempre costante è da ricercarsi non solo nella complicata trama, come sopra esplicato, ma anche nella recitazione dei protagonisti che non sempre brilla per immedesimazione.
Se Benicio del Toro è straordinario nella parte dell’irreprensibile detective Tom Nichols è quando Justin Timberlake, che interpreta l’agente immobiliare Will Grey, prova a fare il tipo losco che la credibilità di ciò che guardiamo decade un attimino. Per fortuna ci sono due donne, a proprio agio nei loro ruoli ben definiti, Alicia Silverstone in quello della moglie di Nichols e Frances Fisher in quelli della madre di Grey, che tentano di risollevare gli atti lesionisti del regista che, per essere all’esordio, comunque si comporta in modo alquanto convincente ma mai del tutto. Insomma promosso con riserva.
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