Regia di Grant Singer vedi scheda film
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La vita coniugale di un facoltoso ed affascinante imprenditore immobiliare di nome Will (lo interpreta un impassibile, se non proprio catatonico Justin Timberlake) con la sua bella consorte, agente immobiliare spesso dedita alla vendita delle proprietà del consorte, vive momenti di tensione che il film ci mostra solo sommariamente, a tratti, senza chiarirne appieno, sicuramente in modo voluto, le complesse dinamiche.
Quando la moglie Summer (Mathilda Lutz) viene ritrovata orrendamente massacrata in uno degli appartamenti in vendita, il marito, che pure l'ha scoperta e ha chiamato i soccorsi, resta uno tra gli indiziati più gettonati, quanto meno sotto forma di ipotetico mandante.
A condurre le indagini provvede l'ispettore Tom (Benicio Del Toro), che diffida dell'alibi perfetto in capo al neo vedovo, ma nello stesso tempo si convince che il nuovo presunto sospettato, ovvero l'ex marito della defunta, uno spacciatore a sua volta ucciso durante una colluttazione a fuoco avvenuta presso il domicilio di quest'ultimo, sia in realtà completamente al di fuori di quel brutale omicidio.
Alla fine si scoprirà che il vero marcio che ha prodotto il delitto, dilaga senza vergogna addentro alle forze dell'ordine, e che la verità dei fatti non era per nulla differente ai sospetti maturati nel corso delle indagini dal laconico Tom.
Differenti sono le motivazioni alla base di tutto il marcio che si annida dietro l'omicidio, e il film tenta a più riprese di spiegarne in modo fumoso la genesi, servendosi anche di qualche personaggio più o meno tratteggiato sommariamente e frettolosamente.
L'opera prima, quanto a fiction, di Grant Singer, sceneggiata da questi assieme allo stesso Del Toro, anche produttore esecutivo di una produzione a cui evidentemente ha creduto molto, è un thriller che tenta di riportare in auge le atmosfere un po' dark, un po' nebulose, del noir anni '40 e '50, ma lascia per strada tante buone intenzioni a scapito di personaggi che, quasi sempre non convincono, sia nella costruzione degli stessi, sia nella interpretazione che di essi se ne offre da parte di alcuni tra gli interpreti di spicco.
Benicio Del Toro e Justin Timberlake, in particolare, sembrano costantemente catatonici ed assorti, rendendo davvero difficile poter risultare appassionanti e convincenti.
Molto meglio, allora, due personaggi di fatto secondari, ma di gran presenza scenica, come la saggia ed energica moglie di Tom, Judy, ottimamente resa da una rediviva Alicia Silverstone in gran forma.
O il personaggio sempre più ambiguo man mano che la vicenda avanza a strattoni, del fisicamente un po' compromesso capitano Allen.
Una figura controversa e la cangiante che segna un altro gradito ritorno in scena, quello del bravissimo attore e drammaturgo Eric Bogosian.
Per il resto il film, dal cast importante che include almeno anche, per citare altri attori noti, Michael Pitt e Frances Fisher, non convince per nulla, e si prodiga ad ammassare tentativi di depistaggio alternati a momenti di tensione che poi sfociano nel poco o nulla di fatto, tentando invano di restituire vita un genere nobile come il noir, ma usando espedienti un po' sprecati, senza le opportune impalcature necessarie a tenere in piedi la vicenda portante.
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