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Finalmente l'Alba

Regia di Saverio Costanzo vedi scheda film

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La recensione su Finalmente l'Alba

di port cros
3 stelle
80° MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA - IN CONCORSO
 
L'odissea notturna di Mimosa, ingenua ragazza romana degli anni 50 che accompagna la sorella a Cinecittà per un'audizione per fare da comparsa in una produzione in costume hollywoodiana e come al solito questi casi è lei che viene notata. La star protagonista femminile la vuole a tutti i costi al suo fianco sul set e la invita a trascorrere la serata tra attori e celebrità, passando da un ristorante tra le rovine a un festino in una villa sul litorale di Capocotta dove poco prima si era consumato l'omicidio di Wilma Montesi. Mimosa dovrebbe rappresentare un alter ego della Montesi, coetanea protagonista di un celebre caso irrisolto di cronaca nera dell'epoca, e rischia di fare la stessa brutta fine, frequentando il festino in villa dove incontra personaggi coinvolti in quella vicenda, come il musicista jazz Piero Piccioni, figlio di un ministro della Democrazia Cristiana e allora fidanzato di Alida Valli, che venne inquisito per omicidio e poi assolto.
 

Rebecca Antonaci

Finalmente l'alba (2023): Rebecca Antonaci

 
Quello di Saverio Costanzo è un film di omaggio e critica alla Cinecittà dei tempi d'oro che più volte rimanda alla dolce vita felliniana: quando alla mattina presto Mimosa lascia la villa dopo la festa e si incammina sulla spiaggia mi aspettavo ci trovasse il mostro spiaggiato del capolavoro di Fellini... Sono troppi in realtà i rimandi a cose già viste e riviste in altro "cinema sul cinema" di quella fase storica (la Dolce Vita appunto, Bellissima, la Hollywood sul Tevere) a cui Costanzo non aggiunge nulla di nuovo , così come non è certo una novità la figura dell'ingenua ragazza irresistibilmente attratta dal dorato mondo della celluloide e delle celebrità, i cui lati oscuro rischiano però di perderla e di bruciare la sua innocenza. Qui più che in altri casi lo spunto appare inverosimile : perché la famosa star e pure l'emergente protagonista maschile si dovrebbero interessare/invaghire di questa ragazzetta non particolarmente bella e a cui la barriera linguistica impedisce di fatto di comunicare con loro? In effetti la protagonista Rebecca Antonaci dagli occhi sempre sgranati non convince mentre viene trascinata come un pacco tra le varie occasioni mondane senza capire molto di quello che le succede intorno. Neanche  convince Alba Rohwacher che dovrebbe vestire i panni di Alida Valli, ma è in realtà sempre uguale a se stessa. Willem Dafoe è sprecato per fare in gran parte delle scene in cui appare il traduttore italiano/inglese e viceversa. La gag della poetessa svedese ben presto stanca, certo personaggi, come la madre, vengono imrpovvisamente abbandonati e la prolungata scena tratta dal film ambientato nell'Antico Egitto che si gira a Cinecittà è inutile (perché poi Costanzo la inserisce come fosse una scena del kolossal già finito e montato se siamo ancora sul set?!?).
 
Finalmente l'alba è un film certamente ambizioso a livello produttivo per il cinema italiano, ma per nulla riuscito, troppo lungo (non è l'unico in questa Mostra) nelle sue interminabili due ore e venti  appesantite da scene inutilmente ripetitive, che fa piuttosto esclamare "finalmente" quando si conclude, tra l'altro in maniera ridicola con un'incongrua leonessa che passeggia con Mimosa per Piazza di Spagna.
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