Regia di Paola Cortellesi vedi scheda film
Una commedia drammatica in cui si raccontano le difficoltà con quel sorriso amaro caro alla cinematografia italiana in bianco e nero. E poi tutti alle urne!
La libertà nasce dalla consapevolezza della propria situazione. La regia gioca la carta del bianco e nero (scelta felice) per condurci in una Roma di borgata del secondo dopo guerra e raccontarci con intelligente ironia gli importanti mutamenti sociali in atto, con innegabile profondità di contenuto e modalità narrative intriganti. La situazione della donna ricopre un ruolo di primo piano, ma c'è più sostanza stratificata che sublima durante la visione e che rende questa commedia drammatica ben strutturata. L'interazione tra Cortellesi e Mastandrea funziona egregiamente e non è da sottovalutare la performance di Maggiora Vergano, brava e convincente. Divertente il finale che sovverte l'idea dello spettatore. Si ride, ma con quell'amarezza tipica della commedia italiana antica e di livello, in cui non è importante il vedere, ma il capire. Ad assistere all'assenza di fila davanti ai seggi elettorali del terzo millenio viene invece solo da piangere. Sorprendente.
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