Regia di Paola Cortellesi vedi scheda film
Esordio con bocciatura: "C'è ancora Domani" (2023) di Paola Cortellesi
E' chiaro che non ci si poteva aspettare molto dall'attrice che ha interpretato la "borgatara" Monica in "Come un gatto in tangenziale" (2017, Riccardo Milani), ma sicuramente erano presenti i presupposti per creare un buon film. L'esordiente regista, che interpreta anche il ruolo di protagonista del film, pone al centro della narrazione un tema importante quale il ruolo delle donne nella società italiana della prima repubblica post ventennio fascista e la loro continua subordinazione a delle figure maschili indipendentemente dall'estrazione sociale della famiglia. L'intento è sicuramente nobile ma il risultato non ne è all'altezza per diversi motivi, sia a livello narrativo che di messa in scena. Il film vuole chiaramente ispirarsi a pellicole del Neorealismo italiano (colori, ambientazione di tempo e luogo) tuttavia il bianco e nero presentato e l'ambientazione provocano un certo senso di artificialità nello spettatore, creando anche un certo fastidio durante tutta la visione, specie se si mette a confronto con altri film proprio appartenenti al movimento cinematografico sopracitato come "Accattone" (1961, Pier Paolo Pasolini) o "Roma città aperta" (1945, Roberto Rossellini). I due film appena citati calzano a pennello per un confronto non a livello di doti tecniche dei rispettivi registi (confrontare Rossellini o Pasolini e la Cortellesi risulterebbe errato, anacronistico e soprattutto sacrilego) ma per le prestazioni degli attori che nelle due pellicole riescono a trasmettere tramite espressioni facciali e dialoghi o monologhi colmi di strazio la sofferenza causata dalle proprie condizioni e stati nei quali sembrano essere destinati a trovarsi per sempre. La Cortellesi, nonostante si renda protagonista di un ruolo non facile e fuori dalla sua comfort zone (e per questo va lodata), è incapace, se non grazie a qualche trucco di ferita o livido, nel trasmettere il patimento di una donna maltrattata dal marito.
Nel confronto con "Accattone" si nota proprio quanto scarsa sia la resa di un sottoproletariato che Pasolini conosceva bene e di cui Paola Cortellesi ha evidentemente solamente sentito parlare.
Si tratta infine di un film senza coraggio, che non riesce a creare il pathos nelle scene di violenza del marito, che anzi vengono nascoste o trasformate in delle gags fuoriluogo (in generale la comicità dell'intero film è fuori tempo o banale e inadeguata).
L'ultima critica riguarda i clichè: il film alimenta lo stereotipo delle donne che fanno film solamente sulle donne (i grandi registi sono capaci di cambiare punto di vista, esempi: Monicelli con "La ragazza con la pistola" (1968) o addirittura il più autoreferenziale di tutti, l'immenso Federico Fellini con i capolavori "Le notti di Cabiria" (1957) e "Giulietta degli spiriti" (1965)).
Infine la retorica dell'americano buono, candido e salvatore va a creare un personaggio del tutto fuori luogo come il soldato di colore, che si rende protagonista di un fatto inverosimile verso la fine del film.
Le ultime perplessità sono da esprimere sul finale che non è chiaro e lascia di stucco lo spettatore che era stato confuso nella narrazione con una storia parallela.
Luca Bergamo
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Bravo!!!Sono completamente d'accordo con questa coraggiosa e sincera recensione, fuori dal coro. Il film è pieno di incongruenze. Per esempio, vorrei sapere come fanno a capirsi la Cortellesi ed il militare americano per organizzare l'attentato al bar dei suoceri mancati se lei non parla inglese e lui sa appena tre parole di italiano? Che c'entra poi quello strano balletto mentre lei viene picchiata. Il finale lascia tutto in sospeso, senza una vera fine. Superficiale e falsamente melodrammatico. Era meglio se risparmiavo il prezzo del biglietto. Gli attori danno il meglio, ma come detto, è proprio il film che non ha funzionato.
Ti ringrazio per il commento :)
Assolutamente d'accordo! La pesantezza della narrazione mi ha fatto pensare, per contrasto, alla leggerezza ed alla poesia di un film di tematica analoga ma sviluppata in modo molto più efficace e coinvolgente, come Pane e tulipani di Soldini
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