La recensione su Priscilla

di alan smithee

5 stelle

FESTIVAL DI VENEZIA 80 - CONCORSO - COPPA VOLPI PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE A CAILEE SPAENY

Alla fine degli anni '50 Elvis Presley è un mito assoluto nonostante la giovane età e si sta impegnando in una serie di concerti in Europa.

In Germania il cantante ha occasione di imbattersi in una timida e graziosa quattordicenne di nome Priscilla Beaulieu, figlia di un ufficiale dell'aeronautica statunitense in stanza a Wiesbaden.

Da quell'incontro nacque una attrazione che divenne fondamentale per il cantante, ma anche impegnativa e logorante per la ragazza, minorenne e pertanto in qualche modo destinata ad un ruolo di perenne fidanzata tenuta nascosta in attesa di una eventuale ufficializzazione.

Priscilla: una vita da concubina a moglie relegata nella prigione dorata di Graceland. Sofia Coppola non rinuncia a ninnoli, belletti, rose e fiori che rimangono una costante stilista ed affascinante dello stile della brava regista, e tenta di raccontare una (stra)ordinaria storia di segregazione in un film che fa a pezzi, indirettamente ed affettuosamente, il moto di Elvis.

Il biopic, tratto dalle memorie che la Beaulieu pubblicò nel 1985 con il titolo Elvis and Me, si rivela concepito con scrupolo ed attenzione, ma rimane un film un po' troppo impostato, raramente in grado di regalare emozioni genuine.

Cailee Spaeny è una creaturina carina, ma non sufficientemente per replicare la bellezza di una Priscilla Presley ancora seducente oggi quasi ottantenne, nonché indimenticata esilarante attrice comica nella serie della Pallottola Spuntata di Zucker a fine anni '80.

Il confronto tra i due più recenti Elvis sbriciola quest'ultimo, interpretato volonterosamente dal futuro divo australiano lanciatissimo Jacob Elordi, relegato per ragioni e identi e insostituibili legate al libro originario, ad un mero ruolo di comprimario che non permette all'attore e al personaggio di potersi mai nemmeno tecnicamente paragonarsi alla prova complessa e mimica del bravissimo Austin Butler del biopic apprezzatissimo su Elvis diretto lo scorso anno da Buz Luhrmann.

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