Regia di Massimiliano Bruno, Edoardo Leo vedi scheda film
Edoardo Leo e Massimiliano Bruno raccontano in un film diviso in quattro episodi, le miserie morali della società contemporanea. "I Peggiori Giorni" segue la medesima struttura del prequel "I Migliori Giorni"; ognuno dei quattro racconti ha luogo durante una festività; Natale, il Primo Maggio, Ferragosto ed Halloween. Il primo episodio ho come protagonisti tre fratelli - Alessandro, Luca, Stefania - dalle vite molto diverse, uniti nel giorno di Natale intorno all'anziano padre, il quale riferisce d'esser molto malato ed aver bisogno che uno tra loro gli donasse un rene. I tre fratelli (interpretati da Edoardo Leo, Massimiliano Bruno, Anna Foglietta e protagonisti, tra l'altro, del primo episodio del prequel) pur ritenendosi "persone per bene" meditano ogni bassezza pur di non sacrificarsi, giungendo a giustificare l'uno verso l'altro tale atteggiamento con l'idea che il padre non meriti aiuto; l'anziano genitore, infine, rivela loro d'aver finto, con l'intenzione di comprendere quale fosse la vera natura dei figli, sempre ipocritamente riverenti; i tre si pentono tardivamente; la battuta conclusiva fa comprendere agli spettatori, che il seme (del male) non è caduto lontano dall'albero. La seconda vicenda ha luogo il Primo Maggio. Antonio (Giuseppe Battiston), ex-operaio, minaccia e sequestra nella sua vecchia azienda, ormai deserta, l'imprenditore Stefano (Fabrizio Bentivoglio) che l'ha licenziato, privandolo della liquidazione; l'imprenditore non lo teme, perchè, da tempo senza un soldo ed inseguito dai creditori, media il suicidio. La loro è la storia di due disperazioni complementari; il fallimento di un modello capitalista a causa delle sue stesse dinamiche auto-corrosive, e, a cascata, la rovina di chi, inevitabilmente, è legato al successo dell'imprenditore, il suo dipendente. Non più attuali le tradizionali contrapposizioni "padrone / operaio", ne' di rilievo la capacità di fare impresa o esser valida manodopera, incapaci di comprendere, e men che meno controllare in una qualche misura, le oscure dinamiche della finanza, i due antagonisti scelgono di condividere la medesima sorte, qual che essa sia. Terzo episodio, Ferragosto. Una coppia di persone che vivono di cultura, Guido (Neri Marcorè), pacato professore universitario e Flavia, (Anna Ferzetti) conduttrice televisiva di programmi di attualità e politica, si reca presso la villa di conoscenti (Ramona - Claudia Pandolfi, Vincenzo - Ricky Memphis), altrettanto benestanti economicamente, ma dai modi decisamente più "plebei" per chiedere conto di comportamenti estremamente volgari, sfocianti in molestie sessuali, tenuti dai ragazzi della coppia "popolare", e documentati tramite video diffusi su social network, nei confronti della figlia, Chiara. Mentre Vincenzo, inizialmente, tenta di giustificare i figli, Ramona da subito comprende la gravità dei fatti. Lo scontro tra i quattro adulti si accende e si fa incrociato, essendo tutti spiazzati dalla vicenda ed assumendo pertanto una posizione non condivisa dagli altri. Mentre Vincenzo, persa la testa, picchia i figli, dando l'ennesima prova d'essere un pessimo esempio, la ragazza molestata riprende la madre, non gradendo la sua intromissione nella vicenda, rendendo evidente l'assoluta sfiducia ed incomunicabilità che regna all'interno della famiglia. L'ultimo episodio ha come protagonisti Vittorio (Rocco Papaleo), uomo modesto ed attempato, caduto in depressione dopo la morte della moglie Barbara e Gildo (Giovanni Storti) ex-compagno di studi di Vittorio, ed ex-fidanzato di Barbara. Il caso vuole che la figlia di Vittorio, a capo di una compagnia di animatori, debba lavorare nella villa di Gildo, per allietarne il figlio adottivo e gli amici nel giorno di Halloween. E' indispensabile un "mago", e Vittorio lo sa fare. Nonostante in quel giorno ricorra l'anniversario della morte di Barbara, padre e figlia si mettono all'opera. Gildo coglie l'occasione per umiliare Vittorio, ma il vedovo sa tenergli testa ed attirarsi le simpatie dei presenti. Tra gli attori, tutti molto "plateali" nella loro recitazione - è ciò che inizialmente muove al riso, poi la drammaticità dei contenuti lo spegne - ho maggiormente apprezzato Fabrizio Bentivoglio; Neri Marcorè; Ricky Memphis, con i suoi modi da "arricchito", Rocco Papaleo. A buon motivo quest'unione di racconti può esser chiamata "I Peggiori Giorni". Molto più amaro del prequel, tanto che non lo considero una commedia, questo film porta allo scoperto le macerie morali di una società che ha perso i propri punti di riferimento. Incomprensioni generazionali insanabili, aggravate dalla mancanza di dialogo; ipocrisia dilagante; incapacità di conservare nel privato quello spessore umano con il quale si agisce - o ci si presenta - nel pubblico; inadeguatezza al ruolo di genitori, con conseguenze devastanti; i mali della depressione, della violenza di genere. Speranza che le cose migliorino ? Gli autori le lasciano poco spazio. Solo l'ultimo episodio ne trasmette, grazie alla dignità di Vittorio ed alle energie della figlia. Il film è senz'altro appassionante, ma non certo divertente. Forse potrà risultarlo in futuro ... se il futuro sarà migliore del presente raccontato da Edoardo Leo e Massimiliano Bruno.
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