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I peggiori giorni

Regia di Massimiliano Bruno, Edoardo Leo vedi scheda film

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La recensione su I peggiori giorni

di diomede917
6 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: I PEGGIORI GIORNI.

Alla fine del film la domanda sorge spontanea, ma perché non hanno iniziato direttamente da "I Peggiori Giorni" questo dittico, decisamente retorico, dei vizi privati e delle pubbliche non virtù degli italiani? Il vero rischio è che il decisamente insufficiente "I migliori giorni' possa essere il veicolo promozionale peggiore di questo film di Massimiliano Bruno ed Edoardo che attraverso le date importanti degli italiani vorrebbero omaggiare quelle commedie ad episodi by Dino Risi o Ettore Scola e mostrarci i "Nuovissimi Mostri" post 2020. Come nel primo film, I peggiori giorni si apre con il Natale e la riunione di famiglia dei tre fratelli narcisi Luca, Stefania e Alessandro (Interpretati oltre che da Bruno e Leo anche da Anna Foglietta). E come nel primo film è l'episodio più debole che sembra creato apposta per l'ego dei tre attori (a un certo punto sembrava di vedere un film di Carlo Verdone ma di adesso). Fortunatamente l'episodio viene salvato da Renato Carpentieri che interpreta un padre malato in dialisi che chiede come regalo di Natale, un rene ai propri figli. Questa bizzarra richiesta metterà in luce che dietro le apparenze, ormai il concetto di famiglia tradizionale volta al sacrificio reciproco è finita da un po'. Per essere recensito al meglio pure I peggiori giorni deve essere spacchettato e valutato episodio per episodio e i due episodi centrali elevano il film ad un giudizio positivo anche alla bravura del cast e alle tematiche trattate molto più vicine alla realtà. Il Primo Maggio vede una gara di bravura attoriale, incredibilmente in Veneto, tra Fabrizio Bentivoglio e Beppe Battiston. Il primo industriale sull'orlo del fallimento a causa di investimenti sbagliati accentuati dal COVID e l'altro operaio licenziato senza giusta causa che pretende 35000€ di liquidazione. Entrambi vogliono risolvere la propria situazione personale nella simbolica Festa dei Lavoratori. Due personaggi che si sfidano grazie al carisma degli interpreti dentro la fabbrica vuota ma che in realtà sono due falliti senza qualità come li descrivono i loro cari fuori dalla location. Destinati ad una pessima ma inevitabile fine. Ma il punto massimo del pessimismo e schifo verso il genere umano lo si raggiunge nell'episodio dedicato a Ferragosto. Prendendo spunto dal caso Ciro Grillo ma anche episodi analoghi recenti, il terzo racconto vede lo scontro tra due famiglie benestanti. Da una parte i Radicali Chic Anna Ferzetti (davvero bravissima) giornalista televisiva d'assalto e Neri Marcorè prof di filosofia troppo saccente che cerca di mediare con la sua cultura, dall'altra gli arricchiti cafoni Ricky Memphis e Claudia Pandolfi. Motivo del contendere un abuso sessuale subito dalla figlia dei primi ad opera dei figli dei secondi con tanto di foto annesse sul web attraverso la chat Bastardi Insider. L'evolversi violento della vicenda che strizza l'occhio pure a Parassite fa sperare solo in un asteroide che ci distrugga a tutti. Il film si conclude con l'episodio un po' fuori fuoco rispetto agli altri ma con almeno un messaggio di speranza finale. Da una parte abbiamo un mago depresso dopo la morte della moglie amatissima avvenuta proprio il 31 ottobre che accetta di aiutare la figlia animatrice di feste e d'altra abbiamo un ricchissimo e sadico imprenditore che vuole la migliore festa possibile per il suo figlio adottivo africano. Purtroppo i due sono amici di vecchia data e quest'ultimo decide di vendicarsi dell'uomo che gli ha portato via la fidanzata. Nonostante le premesse è l'episodio che gira più a vuoto forse perché Giovanni Storti è ormai schiavo del personaggio dell'odioso pignolo e lo stesso Papaleo pare poco convinto come il suo personaggio. Nonostante tutto il film è piacevole da vedere ed è decisamente meno slegato rispetto ai Migliori Giorni. Probabilmente l'argomento della cattiveria è più affine al nostro DNA sia come italiani che come cinema italiano. Voto 6,5

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