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L'innocenza

Regia di Hirokazu Koreeda vedi scheda film

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La recensione su L'innocenza

di Springwind
8 stelle

Un film notevole sulla transizione dall'infanzia alla preadolescenza e su come gli adulti, pensando di fare il bene dei loro figli/alunni, spesso ne complichino l'esistenza. Da notare la struttura della pellicola, giocata su molteplici piani prospettici, a scatole cinesi.

Un film di notevole spessore sul tremenedo periodo di transizione tra l'infanzia e la preadolescenza (i protagonisti sono due bambini di quinta elementare) e su come gli adulti spesso sbaglino ad approcciarli, convinti di fare il loro bene. Malgrado il titolo, nessuno è completamente innocente in questa pellicola, a cominciare dal bambino al centro della storia, che si trova suo malgrado a bullizzare un compagno (o, quanto meno, a non prenderne le difese) per la paura di essere a sua volta oggetto di derisione da parte della classe. Né è esente da colpe la madre che, per difendere il proprio figlio, non esita ad accettare le calunnie sul nuovo maestro, fino ad arrivare a screditarlo completamente. Il maestro, a sua volta, nella sua ingenuità di ultimo arrivato, assume comportamenti nei confronti dei bambini che possono essere interpretati in maniera contrastante, mentre la preside, che dovrebbe salvagardare l'ordine e la giustizia nel suo istituto, vive nella menzogna e sacrifica la verità all'onore della scuola. Il film procede per punti di vista, al modo di Rashomon, non ha una precisa linea cronologica, e queste rende a tutta prima difficile la comprensione dei fatti; tuttavia, una volta afferrato il meccanismo, è molto gratificante arrivare a ricostruire la storia come un puzzle, tornando a mettere in discussione il pregresso a ogni nuova interpretazione, a ogni nuova prospettiva. Manca comunque un tassello, quello del finale, che resta aperto su un futuro pieno di incognite (ma luminosissimo, dal punto di vista visuale) per i due ragazzi, mentre nulla è suggerito per quanto riguarda gli adulti, persi in un fiume (metaforico?) di fango, nell'ultima scena che li riguarda.

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