Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
La lentezza e la prosaicità che danno la cadenza al film sono la sterilità di un mondo triste, quello raccontato da Ferrara, in cui crudeltà e rassegnazione ad una vita disordinata, sono la vera "droga". Non perde troppi colpi durante la vicenda: il film è cupo dall'inizio alla fine, come cupa è la strada di chi s'avventura su percorsi diffili e crudeli. Ma l'amore intenso tra Lillo Brancato e Drea De Matteo, e l'amore che provano entrambi per la loro bambina, sono così veri e genuini, che non t'importa più se lui è uno dei più grandi spacciatori della città e lei pure. Non ti frega più nulla dello "sporco" che sono, ma ne apprezzi solo l'amore. Evidentissimo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta