Regia di Julius Avery vedi scheda film
Recensione altamente spiritata, no, spiritosa, piccante e infernale, giocosamente dissacrante.
Preparatevi al peggio, no, a un papiro di uno che scrive arabo o cose inconcepibili e non subito decriptabili come i geroglifici. Forse no, ohibò!
Ebbene, ivi di nuovo sganciato da editoriali vincoli, se non costrittivi, perlomeno legati a regioni erogene, no, a ragioni SEO che non starò in tal sede ad elencarvi, spiegarvi e, se non siete esperti d’informatica e posizionamenti internettiani, datevi a Pupi Avati, recensirò The Pope’s Exorcist. Sarà un’ispirata review spiritata, no, molto spiritosa e di matrice ghezziana, sì, à la Enrico Ghezzi dei tempi d’oro, or, ahinoi, affetto dal Parkinson. Ah, Enrico, fosti il dio per antonomasia della Critica cinematografica e ora non riesci più, put... na la madonna, a chattare con Michael J. Fox. Ah ah, battuta cattivella, forse diabolica.
Una recensione, tale mia e seguente, ripiena di metafisiche suggestioni, d’associazioni istrioniche e corrosivo umorismo osé, no, oso dire, mefistofelico. Forse sol da uomo angelic(at)o, però oramai anni addietro sverginatosi e quindi non più la versione maschile della Beata Immacolata. Ah ah. Orsù, miei porci, no, prodi, ecco a voi L’esorcista del papa, presentatovi in modo falotico! Opus cascato dal cielo e già maledetto, più di Lucifero, ovverosia, cara catto-borghesia, il maudit par excellence, alias sua maestà Prince of Darkness, venerato e magnificato, idealizzato, naturalmente, dai satanisti come il fu Charles Manson e ripudiato dai cristiani, anche dai testimoni di Geova, forse, in quanto reputato l’incarnazione dell’Antichrist. Probabilmente, i fanatici del demonio e della Casa del Regno a Budrio non hanno tutti i torti poiché il Padreterno è buono e amato sopra ogni cosa? Invece, i detrattori di Lars von Trier nient’affatto sragionano quando considerano l’opera succitata, con Willem Dafoe & Charlotte Gainsbourg, in effetti, un’immonda truffa cervellotica. Ah ah. Dicevo, fin da quando “apparve” il demone Pazuzu nella mente dello sceneggiatore William Peter Blatty, William Friedkin abbisognò d’un esorcismo atto a impedirgli che realizzasse, giustappunto, il “seminale” L’esorcista.
Capolavoro intoccabile, vade retro Satana dinanzi a chi asserisce maledettamente il contrario, che però ingenerò indigesti e vomitevoli sequel schifosi, imitazioni apocrife decisamente merdose e, sinceramente, stronzate storiche veramente indegne del capostipite originario e Creatore... dell’universo, no, dell’immaginario collettivo dei fan di tal caposaldo dell’orrore poc’anzi menzionatovi e arcinoto. La colpa, dunque, non fu di Friedkin e William non deve perciò recitare cinque miliardi di Atti di Dolore.
Il sig. Friedkin, di conseguenza, non viene e verrà scomunicato ma, per intero, sarà scagionato da ogni accusa in merito alle sue intenzioni peccaminose se ci mostrerà, quanto prima, l’integrale versione di Cruising e finalmente il lato b totalmente ignudo, ravvicinato e non fotografato da lontano, di Linda Fiorentino in Jade. Invero, quello di Angie Everhart per ogni copertina di Max e per ogni man ever-hard. Friedkin che diresse, come ben sapete, peraltro un documentario sul personaggio interpretato da Russell Crowe, ovvero Padre Amorth. Friedkin che, però, annunciò di aver ereditato il progetto Frankie Machine ma, al posto del De Niro mancato che doveva girarlo prima con Scorsese e poi con Michael Mann, affermò di volere Matthew McConaughey per il ruolo omonimo, cioè colui che, nei panni di Rust Cohle nella prima stagione di True Detective, ebbe le palle per inoltrarsi a Carcosa e nel suo sentiero della sposa per sfidare il panzone pedofilo Errol Childress, un po(r)co di buono. Glenn Fleschler, nientepopodimeno che lo stesso uomo che, in The Night Of, puntualmente targato HBO, incarnò la parte d’un giudice incorruttibile che, dopo i mille e più patiti calvari da Via Crucis e da far pena da parte dell’incolpevole ragazzo accusato di violenza carnale e barbaro omicidio ai danni d’una sua coetanea, ne proclamò l’assoluzione piena. Sì, il character di Riz Ahmed fu accusato, ripetiamo e scusate il capo d’imputazione, no, perdonate la ripetizione del verbo e termine accusato, d’aver violentato e ammazzato una bella f... ga dark simile alla scrittrice Isabella Santacroce. Ora, cari uomini erotici, no, esoteristi, i comuni mortali non sanno cos’è invece questa roba... rosa? https://it.wikipedia.org/wiki/Rosacroce
(Non) arriviamo, meta-cinematograficamente e metafisicamente, non di possessione fisica, in Asia Argento de La terza madre e di Dracula 3D, soprattutto di Occhiali neri,per goderne sessualmente, no, per comprendere che, oggigiorno, Asia è più racchia di quella di Perdiamoci di vista e che la sua eterna amica inseparabile, cioè Vera Gemma, figlia di Giuliano, il detective di Tenebre, ai tempi d’Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa, era più gnocca di Selvaggia Lucarelli quando il “lupo solitario” da gialli alla Carlo Lucarelli, no, da canzoni “manicomiali”, alcune francamente belle, ovvero Morgan, se n’arrapò, indiavolandosene così tanto che Selvaggia chiamò la neuro e il sig. Baldini+Castoldi, no, Marco Castoldi, in qualche ospedale psichiatrico incontrò l’autore di tale scritto. Il sottoscritto e Marco conversammo tra un farmaco e l’altro. Quindi, addivenimmo alla conclusione che Asia è più intelligente di Selvaggia e che la canzone Altrove è più affascinante di Laura Chiatti, di Donatella Finocchiaro e di Monica Bellucci in Manuale d’amore 3. Però, in un film di Giovanni Veronesi, che c’azzeccava Bob De Niro e perché Riccardo Scamarcio corse interminabilmente sui toscani lungomari come Pietro Mennea in preda all’estasi dopo una sua ex vittoria da centometrista e, specialmente, con una faccia da pirla come ai tempi di Tre metri sopra il cielo? Forse perché, fra un ciak e l’altro, sul set venne... a trovarlo Valeria Golino, regalandogli molti bacini, orgasmi veraci non da cinema alla Muccino e molti “schiumosi cappuccini”. Ora, vedete cosa succede quando si scommette, no, commette, anzi, in passato si commise l’imperdonabile peccato mostruoso di voler violentare il Falotico, obbligandolo, di rapporto quasi incestuoso, ad accoppiarsi con una donna che gli mise le corna alla pari di Belzebù? Succede di aver creato un genio spaventoso oppure un freak orribile che adora Il signore del male di John Carpenter, ritenendolo il film migliore, eh già, e più sottovalutato del regista de Il seme della follia... Ah, ridatemi Borotalco!
Capi(s)te? Comunque, non male, a proposito di tutte le se... he, no, della saga di Manuale... d’amore, Carlo Verdone. Il quale diresse Barbara Cupisti nel film Il bambino e il poliziotto. In questa pellicola, non si spoglia ma è sexyssima, molto più sensuale e soave della locandina de La chiesa di Michele Soavi. Barbara, una donna da Opera e dalla filmografia che profuma di gran f... a, no, orrorifico misto al Gialloparma di Alberto Bevilacqua. Cognome da non confondere con New Rose Hotel, no, con Cristo, no, con Chris Walken di Illuminata di John Turturro. L’avvocato di The Night Of, ça va sans dire. La Cupisti, ah, voi la concupireste? Le sue caviglie sottili, le sue gambe slanciate, l’atipica perfezione simmetrica del suo viso con iridi sataniche, sono paragonabili alla sensualità della pornoattrice Silvia Saige e della splendida attrice Valeria Cavalli de La terza madre? No, di altri film con tale cavallona. Ora, detto questo, vi dico anche altro. Attualmente, i maggiori psichiatri di Bologna e dintorni, dopo essere venuti a contatto con me, sono ricoverati all’Ottonello. A parte gli scherzi, sottostante vi copio-incollo la sinossi riportataci da IMDb, concisa e calzante: Sulla base degli archivi reali di padre Gabriele Amorth, noto come l’esorcista capo del Vaticano, che mentre indagava sul possesso di un giovane, scopre che per secoli in Vaticano hanno cercato a tutti i costi di tenere nascosta la verità.
Traduzione, come dettovi, riportatavi in tutta fede cristiana, no, fedelmente, della versione inglese.
Errata Corrige? Sì, in latino, lingua ufficiale della Chiesa, no, in italiano, il periodo in corsivo sopra citato, scusate, non sta molto in piedi. Infatti, il posseduto Henry/Peter DeSouza-Feighoney, per meglio dire il demone che lo possiede, desidera il crollo, dalle fondamenta, dell’istituzione gerarchica e della scala alimentare, no, sociale, dei suoi inferiori demoni servitori, no, di San Pietro e di tutto l’apparato non solo apostolico. Forse, necessiterebbe di Anthony Hopkins de Il silenzio degli innocenti o di quello de Il rito? Ah ah. Sicuramente, contro The Father/Hopkins, affetto da demenza senile, avrebbe giuoco assai facile.
Ora, di questo film ne sentii parlare malissimo, un film bistrattato, considerato una schifezza immane e un obbrobrio maggiore rispetto al viso di Linda Blair dell’Esorcista quando capisce di non indemoniare i maschi assatanati e di non essere eccitante come Briana Blair. Dunque, escoriata da stigmate e bruciature dovute alla sua rabbia autodistruttiva, tipica dell’adolescente complessata, s’accontenterebbe anche di Max von Sydow ma altresì comprende che, senza Topexan, bensì con brufoli vari, un bell’uomo come Jason Miller la mortificherebbe, crocifiggendola all’evidenza inoppugnabile della sua scarsa avvenenza etica, no, estetica. Al che, un giorno forse avrebbe guardato il posteriore... Ragazze interrotte con Angelina Jolie & Winona Ryder. Ma sarebbe stata pure peggio. In quanto, avrebbe assunto più esponenziale contezza che non sarebbe mai stata, è e non sarà un’attrice internazionale ma fu sempre lontana anni luce dalla Jolie e dalla Ryder. Dunque, se Russell Crowe assomiglia al veramente esistito Amorth, io sono veramente la morte e Viggo Mortensen. Se Franco Nero assomiglia a Papa Giovanni Paolo II, Hopkins è Ratzinger nella pellicola I due papi? Yes! Mentre Jonathan Pryce interpretò Bergoglio? Sì! Ma, in The Young Pope e The New Pope, Jude Law ò l’unico “erede” del “povero” Cristo più bello di Alain Delon e più bugiardo di Lucifer? Anche questo è vero. Perché ebbe un figlio da Ludivine Sagnier ma tenendo(lo) tutto nascosto. Come si suol dire, predicò bene ma razzolò male? Insomma, se la spazzolò benissimo. Adesso, facciamo i seri. Il film non è male e non è il Male, affatto. Non è malvagio ma è incentrato sul Maligno. Malgrado alcune scene indubbiamente ridicole in maniera involontaria, si lascia guardare molto volentieri. È il classico film oggettivamente brutto ma un guilty pleasure parimenti alla battuta che Alex Essoe/Julia fa, a pochi minuti dall’inizio, alla figlia, sì, ho detto bella figliuola, Amy/Laurel Marsden. Lei indossa pants stimolanti a mo’ di tutte le ragazze odierne e non solo, ca... zo, senza morale, suvvia, che vergogna, ah ah, quando arriva... l’estate. Al che l’apostrofa con l’imperioso e moralistico... - Siamo in Spagna, non puoi vestirti così.
Lei, pressappoco, risponde: - Perché mai?
E la replica della madre è: - Perché, in queste zone, ci sono gli operai...
Scusate, le belle ragazze discinte non sono guardate soltanto dagli operai, anzi. Ma, soprattutto, gli operai stanno solamente in Spagna? Cioè, fatemi capire, un operaio inglese da film di Ken Loach, è un monaco? Ah ah. Mentre un riccone attempato, volpone e maialesco, non ricchione ma con la porca, no, Porsche, paga i muratori che stanno costruendo la sua nuova villa affinché guardino le minorenni che ora stanno a casa sua ma prima andavano ad Arcore? Su, dai! Ora, è anche vero che, nella prima stagione di True Detective, no, Mindhunter, un elettricista fu fulminato, sì, ebbe il colpo di fulmine nei confronti di una ragazzina bona e pompon. La stuprò e forse non volle da lei solamente un bambino, no, pom... ino. Ma non facciamo di tutti gli idraulici e della gente del welfare i protagonisti, alla Peter Stormare de Il grande Lebowski, d’un ritratto da luogo comune e da interpreti dei film a luci rosse degli anni ottanta. Ne L’esorcista del papa, padre Esquibel/Daniel Zovatto, viene “scoperto” dal demonio che gli rinfaccia il suo passato equivoco da Richard Chamberlain di Uccelli di rovo. Lui s’incazza ma il cazzuto, “panzuto” eppur nerboruto, pacato e saggio Amorth/Crowe, lo rassicura e perdona, confidandogli che, in L.A. Confidential, andò con quella... Kim Basinger. E che è, a tutt’oggi, l’unico uomo, stando alle cronache scandalistiche, ad aver avuto una relazione con la celeberrima Clarice Starling, cioè la lesbica Jodie Foster. Giammai “redentasi”, no, convertitasi, tranne quest’eccezione che conferma la regola, all’eterosessualità pura. Inoltre, Russell fu la causa del divorzio fra Meg Ryan e Dennis Quaid. Dennis voleva menarlo ma rimase a menarselo, sì, con un c... o in mano e una pazzesca inc... ata. Michael Petroni, sceneggiatore, assieme a Evan Spiliotopoulos (director di The Unholy/Il sacro male) de L’esorcista del papa, già sceneggiò il succitato Il rito. Vi avevo già parlato, invece, della Rita?
Mia nonna paterna, ancora in vita, abitante di Pomarico, provincia di Matera, ove girarono molti film, sulla Passione di Cristo, ai famosi Sassi...?
A Pomarico, il santo patrono è San Michele, qui ampiamente citato insieme all’Arcangelo Gabriele. Alle scuole medie, ebbi un amico di nome Gabriele e mia nonna Rita lo chiamava Cabriele con la c. A differenza di mia nonna materna, oramai da anni deceduta, quest’ultima molto religiosa e con un’immagine pittorica, in camera da letto, di Lucifero schiacciato (da quale arcangelo, domando a voi), la Rita, per dirla in bolognese, ovvero con l’articolo determinativo dirimpetto ai nomi propri, specie femminili, non andava mai a pregare in chiesa. Tranne quando morì suo marito, cioè mio nonno Pietro. Io, stando alle tradizioni del meridione, secondo cui il primogenito deve assumere il nome, per l’appunto, del nonno, mi chiamo Pietro? No, Stefano come il primo martire. Come mai? Perché i miei genitori erano molto liberal... Comunque, la mia (r)esistenza fu ugualmente un martirio. Differenziandosi notevolmente dalle usanze, credenze popolari e superstizioni da terroni che scambiano la schizofrenia e le affini psicosi con la demoniaca possessione, la Rita amava i film horror. Quand’ero piccolo, mi confidò che il suo maggiore sogno erotico era quello di far all’amore non con Pietro, bensì con San Giuseppe, l’asino e il bue. Mia nonna non era credente nella Vergine e non era neanche zoofila ma mi disse, per di più, che Pietro ce l’aveva più lungo dei cavalli che allevava e che da mio padre avrei ereditato, geneticamente, i gioielli di famiglia. Sì, in senso figurato poiché, francamente, mio padre non ha mai avuto i soldi per regalare a mia madre un diamante da milioni di lire. All’epoca, forse rimasi traumatizzato da tali confidenze, onestamente agghiaccianti, ma ciò è facilmente comprensibile. Quello che, invece, i bigotti non riuscirono a capire è come mai io, malgrado andai a Catechismo, non credetti mai che il mio parroco, cioè Don Giuliano, non andasse con le suore del mio asilo nido e del doposcuola... Quando, per esempio, venne a dare la benedizione pasquale (nome di mio padre con la P maiuscola), funzione ora svolta dal diavolo, no, diacono, mi consigliò di leggere Topolino e poi vide un poster con una topolona. Al che, esclamò: - Che dio ti benedica!
Io, ingenuamente, gli chiesi: - Padre, si stava rivolgendo a me?
E lui: - No, scusami, ragazzo. Per un attimo, sono stato posseduto da Satana e, parlando sottovoce come fanno i matti e le vecchie rincoglionite, mi stavo rivolgendo a questa gran f... a di Dio. Perdonami perché ho peccato.
È vero, in veritas vi dico che L’esorcista del papa non è di certo un capolavoro, non è nemmeno un bel film. Ma possiede... scene bellamente visionarie e, a differenza di molti film di paura contemporanei, girati da idioti sesquipedali e senza gusto alcuno, riesce a trasmettere, non poche volte, forti suggestioni e grande inquietudine da mettere i brividi. E ha anche una certa bellezza evidente. Ovvero, è il Falotico al meglio. Infine, dite quello che volete ma Keanu Reeves doppiato da Luca Ward rende così così, invece, Russell doppiato, in abiti talari come ne Il gladiatore, ivi non grida Al mio segnale scatenate l’inferno ma, nonostante il film non sia il massimo, e non mi riferisco a quello Decimo Meridio, è sempre un grande attore. Gli bastano un paio di occhiate per far capire al mondo intero che è un attore, infatti, coi fiocchi e che, dopo l’Oscar ottenuto, giustappunto, per Gladiator, avrebbe dovuto vincere nuovamente, nell’anno successivo, l’Academy Award per A Beautiful Mind. Ma fu ingiustamente sconfitto da Denzel Washington di Training Day. Denzel, il quale sarà Nerone, no, il villain de Il gladiatore 2. Maledizione! Insomma, L’esorcista del papa non è malaccio, in fin dei conti. Ah, dimenticavo, Alex(andra) Essoe è molto più bella di Laurel Marsden. Perlomeno, io la penso così. Anche perché ho 43 anni. Se pensassi il contrario, sarei davvero malato di mente. Non faccio l’operaio ma, anche se fossi un operaio, mi piacerebbe di più la Essoe. È una bellissima donna.
Perché invece un’attrice molto più brava di suo marito, cioè Vanessa Redgrave, in tutta franchezza, eccezionale ma bruttina, da tempo immemorabile è sposata con Franco Nero? Perché Franco Nero, checché se ne dica, è un buon attore? Forse. Oppure perché era bello quasi come Jude Law. Eh già Ciao.
Anzi, terminiamo, in modo definitivo, con delle freddure micidiali.
Ne vogliamo parlare di Marilyn Mason in The New Pope? Delle psichiatre che vanno coi pazienti più carini, appena maggiorenni, poiché costoro sono facilmente plagiabili e sc... ili? E dire che queste laureate ai boc... ini, no, molte alla Bocconi, vanno perfino con quelli coi soldi? Parliamo di quelli che fanno i san(t)i senza esserlo, demonizzando i giovani e spacciandosi per giornalisti ed educatori?
Padre Amorth forse fu un ciarlatano ma fu davvero, prima di assumere i voti, avvocato e giornalista. Mentre il qui presente è davvero uno scrittore. Se non vende/o come Selvaggia Lucarelli è perché non accetterebbe una Maddalena in cambio di sesso e successo.
Non sono ipocrita, non sono neanche un prete. Ma qui vedo molta gente che pensa di prendere per il c... lo chiunque a mo’ dei demoni da esorcismi. Ecco, finché costui trova delle persone deboli, ce la fa. Se trova uno alla maniera di Russell Crowe, no, se un “diavolo come Vecna incontra una “dolce ed innocua bimbetta” come Eleven di Stranger Things, in effetti, inizialmente, se la ride. Dopo poco, però, comincia a realizzare e a tremare in modo glaciale. Si è trovato di fronte a qualcosa che non aveva assolutamente previsto né preventivato. E sente (il) male, male davvero. Ogni sua suggestione cattiva e presunta forza psichica, dinanzi al paranormale più irrazionale, cosicché, inizia a vacillare e il “giochino” diviene per lui, (s)fortunatamente, ribaltato. Lasciandolo distrutto. Ha incrociato un’inaspettata e risorta potenza e forza della natura capace di evocargli spiacevoli ricordi che aveva rimosso e illusoriamente cancellato.
Amen.
Scambiatevi un segno di pece, no, di pace. Che la pace sia con voi, con te e con il tuo Spirito.
Quale? Quello richiamato dalle sedute spiritiche?
Siamo nel 2023 d.c. Ciò significa che Gesù è morto da 2023 anni ma non avverranno miracoli da San Lazzaro. Il calendario cristiano è praticamente quello mondiale.
Quindi, o capite che lassù non c’ è nulla oppure capite che laggiù, allo stesso tempo, non esiste nessun Barbablù. Quando capirete questo, forse, appartenete a coloro che ritengono L’esorcista del papa una cosmica ca... ta, altresì non capite che tutto il mondo è come il vostro giudizio in merito a tale pellicola.
Cioè, è, sì, insufficiente, contemporaneamente questo film può sanamente, innocentemente divertire e meritare un voto migliore. È solo entertainment, d’altronde. Sprezzante e dissacrante.
Purtroppo e ahimè, vedo invece molta gente che vuol essere la Bibbia, pure del Cinema.
Non bastava quella “vera” ad ammorbarci?
Oddio!
Il diavolo qui si chiama Amadeus, no, Asmadeo e, in the end, Russell cammina di notte con lo sfondo del Colosseo.
di Stefano Falotico
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta