Espandi menu
cerca
Luther: Verso l'inferno

Regia di Jamie Payne vedi scheda film

Recensioni

L'autore

LAMPUR

LAMPUR

Iscritto dal 1 novembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 164
  • Post 9
  • Recensioni 883
  • Playlist 335
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Luther: Verso l'inferno

di LAMPUR
3 stelle

locandina

Luther: Verso l'inferno (2023): locandina

E pensare che ero un fan sfegatato della serie tv, ed attendevo trepidante questo ritorno, stavolta in formato film, due ore e passa.
Luther è una carogna di poliziotto. Coi cattivi s'intende. Ha i suoi metodi che quasi mai coincidono con i regolamenti, l'etica, le buone maniere. Se la vede coi peggiori psicopatici, assassini, pazzi scatenati; ma pure con i corrotti che lavorano con lui, con i superiori che gli remano contro,  gli amici che gli tramano dietro, e coinvolgimenti emotivi malati. 
Scende a compromessi per salvare chi se la passa male, pregiudica dignità e carriera, sacrifica amore e vita privata. Soffre e piange ma non conosce pietà, mezze misure.

Facile quindi che il primo cattivo che voglia toglierselo di mezzo ci metta poco a scavare nel suo passato e farlo finire in prigione.

E qua inizia la tragedia. Quella filmica. Una storiella fragile e ridicola, un cattivo maldestro e stupido. Un compendio di missionimpossible e svariati jamesbond, con tutte le assurdità che potete immaginare una di fila all’altra. Due ore goffe e mal girate, scordatevi il fascino delle passate serie: tutto dissipato in un amen; le atmosfere claustrofobiche, quella Londra spesso notturna, intimista, di periferia degradata, piovigginosa, ansiolitica e sanguinolenta sparisce così, sostituita da un cyber criminale, novello influencer che soggioga il mondo web piegando un’utenza malata ai suoi ricatti, ma qua di malato abbiamo il registro, la sceneggiatura, il montaggio, i colpi di scena insensati, le forzature di ogni tipo, la vacuità e la pochezza disarmante dei cattivi.

Un filmetto al cospetto del quale anche un Bullet train qualsiasi assurge a capolavoro..

Delusione cubitale. Speriamo si ritorni alla serialità, ai particolari, ai dettagli, al minimalismo interpretativo senza ricadere nel grottesco.
Purtroppo a tanta, troppa gente, piace ‘sta roba, e noi assistiamo impotenti al farsi da parte della qualità..

Ciao Luther, ti avevamo voluto bene..

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati