Espandi menu
cerca
Ivan Vasil'evich cambia mestiere

Regia di Leonid Gaidai vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mm40

mm40

Iscritto dal 30 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 164
  • Post 16
  • Recensioni 11128
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Ivan Vasil'evich cambia mestiere

di mm40
6 stelle

Uno scienziato inventa la macchina del tempo in casa sua. Coinvolge un paio di vicini di casa per una prova di viaggio temporale; i tre si recano nel Cinquecento alla corte dello Zar Ivan il terribile. Quel che non possono immaginare è però che uno di loro tre è assolutamente identico allo Zar. L'inventore rientra di corsa nel presente, ma portando con sé Ivan il terribile, che comincia a creare ovviamente problemi, anziché il vicino, che rimane nel Cinquecento a seminare danni da par suo.


Cosa farebbe Ivan il terribile se venisse catapultato nei nostri frenetici e confusionari giorni, e cosa farebbe invece un uomo qualunque di oggi se si ritrovasse di colpo a vivere alla corte dello Zar quattro secoli fa? Nei crediti di apertura la fonte di ispirazione citata per il soggetto di questo film è un racconto di Mikhail Bulgakov, ma la sceneggiatura è principalmente farina del sacco di Vladen Bakhnov e del regista Leonid Gaidai. Per quest'ultimo si tratta di un gradito ritorno, peraltro: al centro delle vicissitudini qui narrate c'è infatti il personaggio di Shurik, già messo in scena in altre precedenti commedie altrettanto sgangherate; Shurik è l'inventore che dà vita alla macchina del tempo grazie alla quale si scatenano le disavventure dei nostri eroi, ed è sempre un simpatico, buon ragazzo un po' svampito che riesce suo malgrado a cacciarsi solamente nei guai. A interpretarlo, come già in Operazione Y (1965) e Una vergine da rubare (1967) c'è il bravo Aleksandr Demyanenko, affiancato in questa pellicola da Yuriy Yakovlev, Leonid Kuravlyov, Natalya Seleznyova e Natalya Krachkovskaya. Colpiscono essenzialmente due cose: l'apertura mentale e commerciale al mondo non-russo (la vita raccontata nel film è ben distante da qualsiasi stereotipo sulla Russia comunista pre-1989) e lo stile dinamico e al passo coi tempi di Gaidai, che in più momenti ricorda il miglior Richard Lester. Un'ora e mezza ad alto ritmo, con gag talvolta scioccherelle, ma nel complesso ben disposte lungo il copione. 6/10.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati