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La domenica specialmente

Regia di Giuseppe Bertolucci, Marco Tullio Giordana, Francesco Barilli, Giuseppe Tornatore vedi scheda film

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La recensione su La domenica specialmente

di Donapinto
7 stelle

Film italiano composto da quattro episodi (cinque, se ci mettiamo il prologo e il finale interpretato da Jean Highes Anglade) diretti nell'ordine da Giuseppe Tornatore, Marco Tullio Giordana, Giuseppe Bertolucci e Francesco Barilli, tratti da dei racconti di Tonino Guerra che li ha anche sceneggiati. Inconfondibile lo stile di Guerra, che già aveva curato molte sceneggiature per Michelangelo Antonioni, ma anche per Fellini e il greco Theo Angelopulos. Opera misconosciuta che a mio parere non ha goduto dei giusti meriti, LA DOMENICA SPECIALMENTE e' una pellicola che trova i suoi limiti, come tutti i film ad episodi, nella breve durata di questi ultimi. Un atto d'amore alla Romagna rurale, splendidamente fotografata, che fa da sfondo a storie fiabesche e surreali. Il primo episodio diretto da Tornatore (il migliore, a mio modo di vedere) vede Amleto (interpretato dal bravissimo Philippe Noiret) un anziano che viene simpaticamente perseguitato da un cagnolino randagio con una macchia blu sulla fronte, che sembra non abbia mai bisogno di dormire e mangiare. Nel secondo diretto da Giordana, troviamo un'anziana donna che spia gli amplessi di suo figlio con la nuora. Quest'ultima se ne accorge ma sta al gioco. Dietro un'apparente e squallida storia di voyeurismo, si nasconde invece una vicenda di solitudine e tristezza. Meno interessante il terzo episodio, nonostante lo stile surreale tipico di Giuseppe Bertolucci, dove un turista tedesco (Bruno Ganz) si innamora e corteggia una bellissima donna (Ornella Muti) che sembra esser legata a un giovane apparentemente autistico. Criptico e carico di mistero e misticismo l'ultimo episodio diretto da Francesco Barilli, che mancava alla regia da quasi quindici anni. In una località della riviera adriatica, la sfrenatissima vita notturna viene interrotta dall'improvvisa comparsa in mare di alcune chiese di legno, che affascinano un bizzarro individuo, che si tuffa e le raggiunge a nuoto. Un piccolo esperimento italiano che merita senz'altro una rivalutazione.

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