Regia di Giuseppe Bertolucci, Marco Tullio Giordana, Francesco Barilli, Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Film a direzione plurima, nel quale i vari episodi percorrono gli itinerari disegnati dal poeta e sceneggiatore romagnolo Tonino Guerra, autore dei racconti che fungono da soggetto alle storie narrate.
A fare da ironico filo conduttore delle diverse vicende (luogo letterario come altrove il Don, il Danubio, il Po o il Mississippi) è il fiume Marecchia, dotato di una propria divinità pagana, il Casanova del Marecchia, per l'appunto (interpretato con patetica immedesimazione dal mago Bustric). Dei quattro registi chiamati a mettere in scena le storie di Guerra, due sono emiliani, uno milanese ed uno addirittura siciliano. E, per paradosso, è proprio l'episodio diretto da quest'ultimo a risultarmi il migliore, con la storia di un uomo perseguitato dall'eccessivo affetto di un cane con una macchia blu sulla fronte. Il surreale della poetica dello scrittore non sempre riesce a trovare immagini all'altezza, affondando spesso in incongruenze che sfociano in un fellinismo di maniera.
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