Regia di Leonid Gaidai vedi scheda film
Tre episodi con protagonista lo stralunato Shurik, giovane biondo e occhialuto. Nel primo si ritrova a dover lavorare in cantiere con un energumeno che lo detesta e fa di tutto per farlo fuori. Nel secondo studia per un esame in maniera talmente accanita da non accorgersi di essere attratto dalla sua compagna di studi. Nel terzo fa la guardia a un magazzino assaltato nottetempo da un gruppo di scalcagnati ladruncoli.
Un classico della risata made in Russia, sostanzialmente però mai espatriato: Operation Y and other Shurik's adventures è una commedia di culto in patria, ma che all'estero – per quanto uguamente godibile, e lo è ancora oggi a distanza di decenni dalla sua realizzazione – non risulta più di tanto nota. Per chi se lo stesse chiedendo: si trova su YouTube con sottotitoli in inglese; dura un'ora e mezza e consta di tre episodi con protagonista il bravo Aleksandr Demyanenko nei panni di Shurik, un ragazzo occhialuto, biondo ossigenato e pasticcione che finisce costantemente per ritrovarsi nei guai, suo malgrado. Scritto da Yakov Kostyuvovskiy, Moris Slobodskoy e dal regista Leonid Gaidai, il film è innanzitutto un omaggio a un cinema retrò, quello delle comiche nell'epoca del muto (il primo episodio è essenzialmente basato sulla slapstick comedy) e dalle trame semplici, dirette, popolari; il ritmo è sempre piuttosto alto e qualche gag qua e là funziona a perfezione (il boxer ferocissimo a guardia della casa della ragazza, nel secondo episodio: esilarante). Stranamente il segmento che pare funzionare meno, un po' scialbo nel complesso, è proprio l'ultimo e cioè quello che dà lo spunto per il titolo alla pellicola (Operation Y). 6/10.
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