Regia di Fred Coe vedi scheda film
Debutto cinematografico di Al Pacino, in una particina, è uno di quei pochi film diretti da Fred Coe, regista minore che meriterebbe però una riscoperta. E' anche uno di quei titoli che farebbero più che mai attualità oggi, in tempi con parole d'ordine pre-confezionate quali "body-shaming" ecc, e altre parole d'ordine del politicamente corretto imperante. Protagonista una ragazza bruttina, Natalie, -che poi ovviamente lo è solo per i canoni cinematografici e non reali per via di alcuni correggibilissimi "dentoni" apposta applicatigli-, interpretata da Patty Duke Astin, e il suo impatto nella Grande Mela, dopo avere lasciato la casa dei genitori.
Peccato che poi pure lei disdegni in una scena emblematica, l'invito a ballare da parte di una persona "sovrappeso" poichè sarrebbe "un perdente", uno sfigato insomma il classico insulto femminile, mai così però all'indice come altri da parte dei banal pensanti di oggi, a parti invertite. Ovviamente,e con cotanto nome non potrebbe essere da meno, è molto bella la fotografia della New York di fine anni sessanta, e dei suoi esterni come dei suoi locali, da parte di una grande nome come Arthur J. Ornitz. Buon cast in cui spicca Martin Balsam come padre di Natalie, e che con Coe vinse l'Oscar come Migliore Attore non Protagonista nel 1966, per "L'Impareggiabile Godrey- L'Uomo che disse no".
E' interessante anche la parte dell'uomo sposato per cui Natalie si irretisce, interpretato da James Farentino, un buon attore spesso sottovalutato,.e alcune sequenze che si stagliano sopra la media in un ideale caleidoscopio newyorchese dei sessanta quasi settanta, con i primi locali legati al sesso sulla Broadway e il Greenwich Village, come il topless-bar dove lavora per un periodo, la protagonista. Peil resto è la solita storia hollywoodiana aggiornata a tempi più permissivisti, sulla solitudine femminile questa sconosciuta, quasi sempre per scelta, e la sensibiltà delle stesse, attraverso una protagonista che in più di una occasione appare però, più che altro una piagnucolosa viziata, che una persona sensibile e dolente.
Piccola parte iniziale per Bob Balaban, l'uomo pagato dai gentori per sposarla, compresi suoii studi per diventare oculsita, alla cui scoperta di ciò, Natalie deciderà di lasciare la sua città natale e la casa avita dei genitori, per l'impatto come detto con la metropoli, e i durissimi, pesanti colpi che essa è in grado, di infliggere.
John Nada
Premi:
Golden Globes, Stati Uniti Patty Duke
Vincitrice del Golden Globe nel 1970 Miglior attrice - commedia o musical
Patty Duke
Grammy Awards
Henry Mancini Candidato ai Grammy del 1970
Miglior colonna sonora originale scritta per un film o uno speciale televisivo
Henry Mancini
Laurel Awards
Patty Duke
Candidata al Laurel Awads nel 1970
Interpetazione drammatica femminile
Patty Duke 5° posto.
Henry Mancini Candidato al Laurel Awards nel 1970
Uomo della musica dell'anno Henry Mancini
American Screen Guild of Writers, Stati Uniti
Candidato al premio WGA del 1970 (schermo)
Miglior dramma scritto direttamente per lo schermo
A. Martin Zweiback
Curiosità:
Patty Duke scrisse di aver litigato con il regista Fred Coe sul set, a causa di un episodio maniaco depressivo della stessa. Sfidando ferocemente il finale con Natalie che rimaneva indipendente, dicendo: "Potrebbe non essere stato così nobile, ma non avrebbe mai rinunciato a quell'uomo. Avrebbe potuto creare un film di maggior successo se fossero rimasti insieme, ma a quel punto nessuno era interessato a quello che pensavo dovesse essere il finale."
Debutto cinematografico di Al Pacino e Daniel Keyes .
Inquadratura spesso sbagliata: la mamma dice al personaggio di Patty Duke che sarebbe carino venisse a cena e cucinasse un pollo (cioè, vuole che sia più "normale"). La sua risposta è che sarà una fredda giornata all'inferno prima che lei diventi così convenzionale. Nella ripresa finale del film, Patty sta guidando un motorino nel centro di New York, andando a trovare sua madre, sperando di riconciliarsi. Nel cestino sul retro dello scooter c'è un pollo spennato.
Il cast di "Me, Natalie" comprende quattro nominati all'Oscar, tra cui oltre al premio Oscar (per "Anna dei miracoli" (1962) ) ovvero Patty Duke nel ruolo principale, segna il debutto cinematografico del futuro vincitrice dell'Oscar (per "Profumo di Donna - Scent of a Woman" [1992] ) Al Pacino. "Me, Natalie" vede protagonista anche la interprete Elsa Lanchester (nominata per "Le due suore" [1949] e "Testimone d'accusa" [1957] ) e anche Catherine Burns il cui debutto cinematografico"I Brevi giorni selvaggi" (1969) - uscito un mese prima di "Me, Natalie" - le sarebbe valso una nomination all'Oscar. La vittoria della Duke e le nomination della Lanchester e della Burns furono tutte nella categoria Miglior attrice non protagonista: Pacino vinse nella categoria Miglior attore dopo che aveva guadagnato altre quattro nomination, essendo stato nominato quattro volte anche come miglior attore non protagonista.
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