Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Muriel, una donna ricca, è in vacanza a Nizza quando viene messa nel mirino da parte di una banda di rapitori. I malviventi però al suo posto prelevano la sua segretaria Renata. Trasportata in un edificio denominato 'albergo degli assenti', la donna si ritroverà in compagnia di altri individui che sono stati fatti rapire per mero interesse economico.
Effettivamente quello che dirige – anche piuttosto abilmente, va rilevato – L'albergo degli assenti è il Raffaello Matarazzo che non ti aspetti: l'incontrastato re del melodramma italiano ha infatti spaziato abbastanza tra i generi e qui si trova a girare nientemeno che un thriller. Roba tosta, quasi esotica per il pubblico italiano dell'epoca, e infatti la storia è ambientata all'estero con personaggi stranieri, tipico espediente 'suggerito' dalla censura fascista per evitare di gettare discredito sull'onorata società dello Stivale. Al di là di qualche curiosità, della pellicola oggi rimane solamente una buona dimostrazione di mestiere da parte di tecnici e artisti, nonché naturalmente una visione sufficientemente piacevole, per quanto fortemente legata al contesto e al periodo della sua uscita. Matarazzo scrive anche il copione, insieme a Edoardo Anton (futuro regista a sua volta) e a Michelangelo Barricelli, che è anche l'autore del romanzo d'origine del lavoro; le riprese a Cinecittà non furono semplici e una serie di problematiche produttive fece slittare di un annetto buono l'uscita del film, pronto per l'autunno del 1938 ma a tutti gli effetti giunto in sala solamente dopo l'estate 1939. Nel cast Camillo Pilotto, Paola Barbara, Carla Candiani, Carlo Tamberlani, Eugenio (accreditato erroneamente sui titoli di testa col nome del fratello Carlo) Duse, Franco Coop e Maurizio D'Ancora. A proposito dei titoli di testa, carina l'idea di scriverli sulla sabbia del bagnasciuga. 5/10.
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