Regia di Paolo Geremei vedi scheda film
Don Donato ha fatto carriera ed è diventato cardinale. Suo zio vescovo nel frattempo si ammala gravemente e ha bisogno di cure: don Donato abbandona il Trentino per raggiungere lo zio nella capitale.
Se un film interamente poggiato sulle fragili spalle di Enzo Salvi può sembrare eccessivo, probabilmente ancora non esiste nella lingua italiana il termine adatto a descrivere una intera saga costruita in tal modo. Non si fraintenda: Salvi è un buonissimo caratterista e davanti alla macchina da presa sa il fatto suo, quando deve suscitare la risata del pubblico; per tutto il resto del mestiere di attore, però, il Nostro è decisamente zoppicante. Giunge con questo lavoro al quinto capitolo la saga di Din Don (Don è Salvi, Din è Maurizio Battista... che compare solo nella prima pellicola della serie!), produzione televisiva sponda Mediaset che a quanto pare riscuote abbastanza successo per generare sequel su sequel; sì, sono filmetti striminziti e girati evidentemente con velocità e mezzi molto modesti, ma cinque capitoli non sono affatto pochi e, alla messa in onda di questo Bianco Natale, ne sono stati annunciati (almeno) altri due. Cento minuti di nulla, sostanzialmente, nella sceneggiatura firmata da Luca Biglione e Michele Di Vito partendo da un soggetto di Bruno Frustaci; si può apprezzare la mancanza di volgarità, ma si apprezza già meno la mancanza di idee che contraddistingue la trama. Risatine, ritmo scarsissimo, confezione ben poco elaborata, ma adatta ovviamente al piccolo schermo; si segnalano le presenze nel cast di Marco Milano, Giovanni Cacioppo, Maurizio Mattioli, Crisula Stafida e Fiordaliso nella parte di sé stessa. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta