Regia di Charlotte Wells vedi scheda film
See You Next Tuesday.
Idealmente compresa tra la bambina-Sophie-figlia (cartoline postali da spedire, polaroid che si stanno sviluppando ed home movie pronti per la loro funzione futura), a metà anni ‘90, e la donna-Sophie-madre, a metà anni ‘10, e quindi paradossalmente contemporanea ad essa, di “Aftersun” (2022), l’esordio nel lungometraggio di Charlotte Wells, c’è la Allie (Megan McGill) di “Tuesday” (2015; fruibile su Vimeo con sottotitoli in inglese e su MUBI con sottotitoli in italiano), il cortometraggio che della sceneggiatrice e regista è l’esordio assoluto (cui seguiranno “Laps” e “Blue Christmas”) e si situa - costituendone l'ellissi narrativa, esplicitando il non detto (ma senz'alcun didascalismo) e colmando proletticamente in analessi quel vuoto - come fulcro tra i due estremi del diametro lungo il quale corre la vita della protagonista: un maglione da rappezzare senza levarselo, un bicchiere mezzo vuoto di aranciata dimenticato s’un tavolo della casa senza rassetto, una corda di chitarra da sistemare.
Il professore non lo sa, l’amica sembra volutamente considerarla una cosa già elaborata, la madre passa a prenderla. D’altronde, è martedì (anche se noi sappiamo che, solitamente, di thursday si tratta).
See You Next Tuesday.
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