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Animalia

Regia di Sofia Alaoui vedi scheda film

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La recensione su Animalia

di leporello
6 stelle

   Con tutte le buone intenzioni, dopo aver preso dalla rete qualche informazione soprattutto video (visto che di visioni qui si parla), riguardanti la giovane Sofia Alaoui (cui manca una sola vocale nel cognome per fare bingo) si possono accreditare alla medesima e senza indugio solo alcune, ma buone intenzioni. La migliore, a mio avviso (dato anche il gap generazionale) è quella di aver spudoratamente “schiaffato” in pellicola,  appena dopo la fase introduttiva del film, il brano “It’s Your Thing” di Ann Peebles, vale a dire: solido  rhythm and blues americano (di nicchia, anche per chi mastica abitualmente molto rhythm and blues), il quale brano, in un dichiarato contesto franco/marocchino “inshallante” e ancora in via di definizione, ha un impatto piuttosto divertente e stimolante nei confronti dello spettatore. Poi il casting degli animali. Importante e fondamentale, come  titolo vuole e pretende, il cagnolone simil pastore tedesco che accarezza ed accompagna per qualche istante la vita di Itto (la brava protagonista Oumaima Barid), con quella sua testa nera nera che ricorda una divinità egizia, e la scelta zoologica (o zoomorfica?) di affidare  a pecore, gazze ladre, pecore e passerotti il contraltare di (di?.... dopo questo punto interrogativo cominciano i problemi...) danno peso e sostanza all’idea. Anche certe facce (in primis quella ragazzo-finto-bambino che Itto e la sua guida caricano strada facendo, ma ancor prima l’uomo misteriosamente risorto al morso letale del cane/dio) rimandano ad una cinematografia cripto/spiritica/demoniaca inserendosi dignitosamente nel filone, ma, essendo questa una scelta molto scivolosa, rischia di farsi grottesca.

 

   E in certi casi (questo credo sia uno di quelli) anche confusa: gli alieni, le tonanti cascate d’acqua che procedono dal basso all’alto, il dio corano che c’è/non c’è, ci protegge ma anche no (o protegge solo i ricchi e degli altri chissenefrega? - c’è politica in questo film?), viene da fuori (da dove? perché l’esercito lo nasconde nei suoi non spiegati posti di blocco?) o viene da dentro, o è parallelo rispetto a noi?.

“C’è molta confusione su questa tèra”, come direbbe Guzzanti/Quelo. E un po’anche nelle intenzioni della volonterosa e pur brava Sofia, che aspetto di rivedere in un prossimo futuro, sempre che il tempo proceda in avanti come io, modestamente e a Dio piacendo, mi aspetterei.

 

   Visione sconsigliata ai materialisti DOC, facoltativa per gli altri.

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