Regia di Danny Philippou, Michael Philippou vedi scheda film
Presentato al Festival di Berlino 2023, acclamato al Sundance Film Festival e distribuito con enorme successo in America dalla A24 oltre che film estremamente contemporaneo per come propone certe dinamiche adolescenziali in modo anche esplicito, Talk to Me è un un’audace rivisitazione del genere della possessione spiritica realizzata dai fratelli gemelli Danny & Michael Philippou, youtuber australiani conosciuti con il nome d’arte RackaRacka, che, dopo un decennio passato a realizzare corti per conto e come eredi (virtuali) della banda di Jackass guidata da Johnny Knoxville e uno stage come assistenti (non retribuiti) sul set di Babadook di Jennifer Kent, si lanciato in questo esordio per il grande cinema sorprendentemente promettente.
Talk to Me sorprende per diversi motivi, è chiaramente un horror ma prende le distanze da quell’horror giovanile superficiale, umoristico e che si affida a una successione programmatica di jumpscare gratuiti, ci sono scene anche raccapriccianti o addirittura gore ma sono congrue al racconto e ben programmate, puntando piuttosto su una formula più matura, meno scontata, anche in favore di una certa critica sociale, e dove l’orrore è al servizio di una paura strisciante, angosciante, coinvolgendo lo spettatore in un crescente senso di tensione che aleggia nel racconto con perniciosa persistenza.
Il sottogenere della seduta spiritica – al posto della tavoletta Ouija troviamo qui una mano, appartenuta ad una medium in odore di satanismo brutalmente assassinata, che, se toccata, permette di contattare l’aldilà - è stato riproposto innumerevoli volte (recentemente anche dall’Hercule Poirot di Branagh in Assassinio a Venezia) con esiti non sempre molto originali, e anche Talk to Me non è particolarmente innovativo a riguardo ma dimostra l’abilità del duo di registi di mantenere un istintivo equilibrio tra i vari registri della pellicola che partendo dai codici e dagli schemi di un teen horror adulto, non edulcorato da dinamiche troppo corrette e prestabilite, tende invece a esplorare tematiche complesse come la malattia e la salute mentale, il suicidio e il dramma familiare o il lutto ma, soprattutto, la perdita dell’identità e la solitudine degli adolescenti con una sensibilità e un’empatia tutt’altro che scontata.
Il film si avvale di una protagonista, Sophia Wilde, molto brava e (volutamente) sgradevole, e della solida interpretazione della veterana Miranda Otto oltre un cast di giovanissimi che comprende Alexandra Jensen, Joe Bird, Zoe Terakes, Otis Dhanji e Chris Alosio.
"Quando tu guardi nell'abisso, l'abisso guardarà in te."
Rifacendosi più che al cinema americano o occidentale, nonostante rimandi a Scream e a Linea Mortale, a quello asiatico e orientale, con un predominio di ambienti asettici e personaggi spesso in penombra o avvolti nell’oscurità, Talk to Me è un horror “cattivo” e ben poco rassicurante il cui improvviso successo ha spinto la A24 ad annunciarne precipitosamente già un seguito.
VOTO: 7,5
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