Regia di Danny Philippou, Michael Philippou vedi scheda film
Talk to me horror australiano magnifico non si può raccontare va visto e merita la visione, non è tempo perso.
Talk to me Australia 2022 la trama: Ad Adelaide un gruppo di giovani amici scopre come evocare i demoni usando un’antica mano imbalsamata, ad un certo punto uno di loro si spinge oltre aprendo inevitabilmente le porte al mondo degli spiriti. Oppresso così da visioni soprannaturali, il gruppo si trova senza saperlo nel centro di una possessione devastante che li porterà a porsi un quesito importante: meglio fidarsi dei vivi o dei morti.La recensione: Film horror diretto dagli youtouber Danny Philippou e Michael Philippou molto pregevole prodotto da A24, film affascinante capace di alzare la tensione fino al magnifico finale dove i registi svelano le carte e tutto appare chiaro e nitido una fine pepita horror. In Italia il film viene distribuito con sagace intuito da MIDNIGHT FACTORY con il divieto ai minori di 18 anni, negli U.S.A. invece distribuito con la classificazione Rated R, vietato ai minori di 17 anni se non sono accompagnati da un adulto, in effetti il film è molto disturbante e può influenzare negativamente menti giovani deboli e non ancora mature. Talk me horror contemporaneo tiene altissima la tensione, una commistione tra horror classico e quello d’autore che raggiunge il suo obiettivo spaventare. Le scene delle sedute spiritiche funzionano ed il film ci viene esposto tutto dal punto di vista della protagonista Mia una eccellente giovane attrice Sophie Wade che è il cuore pulsante di “Talk to me”. Questo film mi ha ricordato la saga di “Final Destination”, il cinema di Ari Aster e per la truculenza di alcune scene splatter un film visto in questa stagione “La casa – Il risveglio del male del 2023 di Lee Cronin, il remake de “La Casa” di Sam Raimi. La fotografia è stupefacente di Aaron McLisky, il montaggio determinante nella riuscita del film di Geoff Lamb e la colonna sonora capace ci creare tensione di Cornel Wilczeck. Approvo totalmente la scelta riuscita dei registi di affidarsi ad una sola protagonista Mia interpretata ripeto da una magnifica Sophie Wilde molto espressiva e di grande presenza scenica. Il punto di vista di Mia, il suo grande dolore per la perdita della madre che era anche la sua complice ed amica, la sua solitudine e malinconia impregna e caratterizza tutta la pellicola, un film per dirla alla Antonioni sull’incomunicabilità, sulle dipendenze, sulle forti depressioni e sul suicido tutti temi scottanti e delicati e nel film trattati con grande sagacia. Il titolo quindi allude certamente alla difficoltà di comunicare in un epoca dove impazzano i social e tutto viene reso pubblico momento per momento. L’adolescenza è l’età più complessa e delicata in un individuo, un periodo di passaggio, di trasformazione non solo fisica, ma anche caratteriale e mentale. Tutti cerchiamo una connessione con gli altri simili, ma mantenendo la nostra individualità. In questo periodo non ci affidiamo agli adulti, perché non sono in grado di capire i giovani, sono di un’altra generazione ed il genere horror incanala bene il turbamento esistenziale. Mi hanno fortemente impressionato alcune sequenze grazie al dinamico montaggio teso ed angosciante, la mdp in grado di far vedere i primi piani di volti terrorizzati, sui movimenti delle mani e sui minimi dettagli in grado di fare la differenza. La colonna sonora in questo film è Il valore aggiunto un sound di grande impatto dal punto di vista emotivo. Talk to me è un film sperimentale, lo si nota, ma riuscito alla perfezione e va visto nella sala cinematografica. Altri bei film hanno creato in me l’effetto “Angoscia” ad esempio quello che David Robert Mitchell faceva con It Follows nel 2014, oppure il primo “Scream” di Wes Craven uno slasher movie raffinato con punte ironiche, la saga di “Annabelle”, il filone e’ vasto ed io che sono un fan del genere ed amante di Dario Argento e George Romero, potrei citare molti film di quello che ritengo uno dei generi cardine della cinematografia mondiale. Talk to me è un horror ottimo fa “il suo sporco mestiere” e mantiene le promesse, tiene la tensione altissima per novanta minuti ed ha il pregio di rispettare il pubblico del genere specifico, con un ottimo ritmo, unendo mestiere ed attenzione, cinema suggestivo con i modelli di riferimento che ho citato, nulla di nuovo od innovativo dal punto di vista della narrazione, con soluzioni tecniche ed estetiche molto buone, che riescono a sorprendere e spaventare in più di una scena, prende il meglio degli horror sulla possessione e non posso non citare il film horror per antonomasia il magnifico capolavoro di William Friedkin “L’esorcista” del 1973. Un film creativo dove tutto funziona ed i tasselli si intersecano in modo mirabile, i nodi e gli intrecci si sciolgono ed il finale fa riflettere. L’elaborazione del lutto e la riflessione sul dolore temi primordiali, la non capacità di comunicare, la solitudine e la paura di rimanere soli sono la sincera premessa che ci fa capire il contesto nel quale si racconta la storia di Talk to me, parla con me, un contesto reso e filmato molto bene dai giovani registi australiani. I morti che parlano con i vivi, i mondi che si incontrano e scontrano, la comunicazione pericolosa con i mostri veri e quelli della mente, sui traumi irrisolti e le debolezze umane, ma anche sul coraggio di prendere la decisione giusta, come farà Mia nella spettacolare scena finale estremamente coinvolgente e catartica, che da il giusto segnale ed è molto educativo ed etico, il film è un’esperienza bellissima, di grande comprensione e di cambiamenti tutti con un filo logico esaustivo, la protagonista è una di noi non viene idealizzata, non è un esempio, però è realistica ed essenziale. Talk to me sta riscuotendo un grande successo planetario e sono molto contento di averlo scelto un po’ per caso, ma nella vita il destino è sempre segnato da scelte inconsapevoli ed a volte queste scelte sono giuste, aver visto questo film è stata cosa buona e giusta per un fan del genere horror come me voto 8. Cast Sophie Wilde Miranda Otto Joe Bird Otis Dhanji Marcus John
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