Regia di Jacqueline Castel vedi scheda film
Debutto in regia, al femminile (Jacqueline Castel), per un dramma adolescenziale che esplora l'universo queer. Protagonista è una ragazzina lesbica che ha difficoltà a relazionarsi col prossimo. Lungometraggio ospitato al Sundance Festival 2023.
L'adolescente Heather (Bobbi Salvör Menuez) s'impegna per diventare portiera di hockey, supportata in questa attività dal padre. Vive un rapporto omosessuale con la pattinatrice Jonny (Amandla Stenberg), una ragazzina agitata, affezionata alla bottiglia, che passa molto tempo con un gruppo di amici spericolati. Nonostante la sua giovane età Heather ha però già grossi problemi: la madre - Patti (Heidi von Palleske) - è alcolizzata mentre lei, durante le notti di luna piena, soffre di epistassi (sangue dal naso) e, contemporaneamente, ha strane visioni di lupi mannari.
L'esordio nel lungometraggio di Jacqueline Castel è un irrisolto dramma che tira in ballo l'adolescenza di una ragazza repressa, omosessuale, incapace di relazionarsi con il prossimo, in un contesto minato dal contrasto generazionale (il conflittuale rapporto con la madre). Come film sui licantropi ha poco (meglio sarebbe dire nulla) da offrire, tranne qualche timida visione e continue corse notturne, sulla neve, della protagonista. Il punto forte del film è l'ottima colonna sonora (a base di sintetizzatore) opera di Augustus Muller. Sorprendente, dato il vuoto di contenuto e una lentezza crescente via via che scorrono le patinate immagini, che quest'opera prima sia stata presentata alla sezione "Midnight del Sundance Festival" 2023, ma soprattutto lascia perplessi il rating R (linguaggio, contenuti di natura sessuale, nudità, uso di droghe e violenza) attribuito dall'MPAA. Perché, ultimamente, tante donne al loro primo approccio dietro la macchina da presa si dedicano all'horror in questa maniera? Chiaramente hanno qualcosa da dire, ma se si pongono sempre nella stessa ottica spocchiosamente "femminista", offrendo l'inevitabile protagonista queer, difficilmente troveranno qualcuno disposto ad ascoltarle. Concludendo: il più infedele film mai realizzato sulla licantropia!
"A me pare che la melanconia sia il prodromo o una parte della mania, che i Latini chiamano furore. Imperò ne' furiosi l'animo ora è spinto alla escandescenza, ora alla gioia; ma tra' melanconici la tristezza e l'angoscia dell'animo predominano sempre. Inoltre i furiosi traono molta parte della loro vita nella mania continua, e commettendo atti sconci ed atroci. Chè i melancolici passano da una specie di insania all'altra, e o sospettano di essere avvelenati; o infastiditi e aborrenti della società si seppelliscono nella solitudine, o si convertono in una superstizione religiosa, o in fine prendono in odio la luce del giorno e la stessa vita. Ma se alcun intervallo pur godano di remissione nelle loro angosce, si rallegrano e ne gioiscono. Questi però facilmente precipitano nel furore."
(Areteo di Cappadocia)
Trailer
F.P. 18/09/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 103'14") / Date del rilascio: Irlanda, 04/08/2023; USA (theatrical), 08/09/2023; USA (streaming), 15/09/2023; Canada, 30/09/2023
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