Regia di Laura Moss vedi scheda film
TFF 41 - CRAZIES
La dottoressa Rose Casper è una anatomopatologa che cerca di scoprire i segreti che sottostanno alla morte, cercando di interromperne gli effetti e le conseguenze.
Per fare ciò la solitaria studiosa non esita a tentare di rimanere incinta artificialmente, per poter sperimentare su se stessa gli effetti del concepimento come preludio allo studio sulla morte.
Nel reparto maternità dello stesso ospedale, invece, lavora come infermiera la single Celie Morales, che si prende amorevolmente cura sia della figlia concepita col seme di un donatore incognito, e svolge con grande professionalità ed umanità il suo ruolo di levatrice.
Gli antitetici mondi delle due donne, inizialmente estranee tra loro, si incontrano quando Lila, la figlia di cinque anni di Celie, muore improvvisamente per una forma di meningite acuta, e Rose ne sottrae il cadavere, considerandolo l'elemento perfetto mancante per portare a termine il suo lungo progetto sperimentale.
La disperazione di madre che ha perso l'unica figlia e non ne rintraccia il corpo, spinge la tosta infermiera a scoprire l'operato di Rose, ma anziché denunciarla, quella madre disperata la invoglia a portare a termine l'esperimento pur di riabbracciare la figlia.
Peccato che il comportamento di quest'ultima non corrisponda proprio con le attitudini e le caratteristiche della Lola originaria. Il primo lungometraggio di Laura Moss è un valido e teso horror dai tratti vagamente cronenberghiano, con cui la brava cineasta ci riporta nelle atmosfere malate degli esperimenti sulla vita e la morte che finiscono per generare una novella Frankenstein in gonnella, oltre che bambina, devastata da tutte le conseguenze e turbe mentali del caso.
Il film, dai tratti incalzanti di un B movie teso e ben confezionato, funziona bene, nel suo racconto incalzante e costellato da situazioni in grado di tenere desta l'attenzione dello spettatore, grazie anche all'utilizzo di effetti e make up semplici ma di grande effetto scenico. Brave le due protagoniste, Marin Ireland nel ruolo della anatomopatologa resa folle dalla propria notevole scoperta, e Judy Reyes in quelli della più sensibile e vulnerabile infermiera ferita nei sentimenti e negli affetti, all'interno di un cast quasi totalmente al femminile, in un film tosto, senza tempi morti e a tratti impressionante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta