Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
il film testamento di Visconti, a differenza di quanto la critica sostenga, e' un capolavoro. Un film intensissimo, complesso, profondo nel disegno dei personaggi e nella ricchezza tematica, che non lascia spazio a nessun manicheismo e didascalismo. L'incontro di un vecchio uomo, colto e solo, progressista ma rinchiuso nel suo ambiente senza contatti col mondo, con la sua "famiglia adottiva", un gruppo di coglioni perversi, degradati e velleitari, diventa l'occasione prima per rappresentare la decadenza dei costumi contemporanei e poi per analizzare retrospettivamente la propria vita e la propria coscienza, mettendo in luce i propri difetti. Altamente autobiografico, registicamente sobrio e sorretto da un cast eccezionale (con un Lancaster sublime nella sua amara pietas), e' una pellicola che ha il suo unico (ininfluente) difetto nella research proustiana, un po' abbozzata e superficiale. Comunque imperdibile, specialmente se si considera Visconti uno dei piu' grandi registi di sempre
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