Un anziano professore americano vive barricato nel suo appartamento romano, pieno di libri e dipinti. Un giorno però la marchesa Bianca Brumonti, facoltosa esponente di una borghesia nuova e arrogante, si stabilisce al piano di sopra insieme all'amante Konrad, la figlia Lietta e il di lei fidanzato Stefano: dapprima infastidito dagli "scandalosi" intrusi, l'uomo tenta un avvicinamento, destinato tuttavia a risolversi in un'amara disillusione.
Note
La riflessione viscontiana sull'imbarbarimento dei costumi contemporanei e sulla solitudine della vecchiaia sfiora qua e là la maniera, ma può contare su un cast artistico e tecnico di grandissimo livello.
Personalmente parlando questo tipo di Films sono direi nel giro di quelli "quasi in Costume" per il tipo di Storia quasi retrò che si respira quindi abbastanza lenti e noiosetti.voto.4.
Titolo bellissimo ma Visconti era già malato e per lui hanno dovuto scrivere una sceneggiatura tutta in interni che traballa e ricorda il meglio riuscito “il posto delle fragole” di Bergman.Visto oggi appare un po’ datato, inverosimile, i personaggi sono poco credibili a parte il gigantesco ancora “gattopardo” Lancaster
Non discreto, non solo buono ma molto, molto più bello oggi di quanto potesse apparire all'epoca della sua uscita. Il magnifico Burt Lancaster con Visconti giganteggia. Specifico filmico: 8 e 1/2
Un film elegante, stilisticamente perfetto , esteticamente sontuoso che maschera attraverso artefizi narrativi e non una profonda tristezza, e una incapacità di relazionarsi con il nuovo ,con tutto ciò che ci sembra lontano da noi. Il professore assiste all arrivo dei nuovi vicini con distacco e disprezzo, ma loro gli cambieranno la vita .
Film bellissimo e amaro. Incontro e scontro tra mondi diversi, ciascuno attratto dall'altro, fino al consumarsi dell'illusione. Ricco di spunti e interpretazioni, oltre che ben girato e interpretato.
Nel 1974 Luchino Visconti era reduce da diversi impegni su vari fronti: al cinema con LUDWIG, in teatro le regie di prosa e lirica TANTO TEMPO FA e MANON LESCAUT. Ma soprattutto da una trombosi che gli paralizzò il braccio e la gamba sinistra. Una pronta riabilitazione e la tenacia del carattere non gli impedirono di continuare a lavorare. Al fido sceneggiatore Enrico Medioli… leggi tutto
Gruppo di famiglia in un interno (titolo bellissimo) è il penultimo film di Luchino Visconti e viene in genere considerato il suo testamento spirituale. Un professore americano ormai anziano (alter ego del regista ben impersonato da Burt Lancaster) ha deciso di ritirarsi tra libri e quadri nella sua casa in un antico palazzo di Roma. La sua quiete viene turbata improvvisamente… leggi tutto
Ottimo film di Luchino Visconti(il suo penultimo)
Non ha la fama forse di lavori come il Gattopardo o Rocco e i suoi fratelli, ma è comunque un film riuscito.
Una critica alla nuova borghesia involgarita dai tempi( rappresentata dalla bravissima Mangano e dai giovani attori che rappresentano la sua famiglia insieme all'amante Berger), ma anche una critica al vecchio interpretato…
IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
La vita ritirata eschiva di un anziano collezionista privato americano, trasferitosi a Roma nella nobile dimora materna ove conserva gelosamente pezzi d'arte accumulati con scrupolo e gran dispendio di mezzi, viene letteralmente sconvolta dall'irruzione di una avvenente baronessa quarantenne, con al seguito i due figli e l'amante: costei intenderebbe…
Opera complessa, sofferta, testamento personale, ma anche di una società al tramonto, le cui le ideologie, naturalmente quelle di destra ma anche quelle sensate di sinistra, deflagrano in personalismi isterici e senza via di uscita, che si ripiegano su di sé in una rappresentazione di morte dell’equilibrio tra la politica e la morale.
Un’opera dunque anche…
.I. La Formicolante (frammentata, frammentaria) Realtà. “Un cineasta (Antonioni) mi ha interpellato per un film: ma dei cinematografari poco mi fido.” - C.E.G. Per principiare, citiam…
E' un Visconti decisamente minore quello di Gruppo di famiglia in un interno. Penalizzato da un impianto troppo teatrale, il film scorre lentamente e appare qua e là quasi predicatorio nella sua denuncia dei costumi moderni ed i personaggi secondari paiono disegnati superficialmente. La bravura degli attori e la cura delle scenografie sono un grandioso contenitore di un contenuto quasi…
Un vecchio professore (Burt Lancaster) decide di affittare dopo molte insistenze l'appartamento sopra al suo a una ricca e volgare signora romana, che ci si installa insieme al suo giovane amante e ai figli. Da qui in poi il prof. dovrà affrontare un guaio dopo l'altro, il tutto per colpa dei personaggi a cui ha incautamente ceduto la casa.
Il film di Luchino Visconti si basa su…
Il penultimo film di Luchino Visconti ci permette finalmente, dopo anni di sguardi rivolti al passato, di assaporare una messa in scena contemporanea. Dopo il cinema-arte della “trilogia tedesca” e dopo un grave ictus, il Conte Rosso torna ad analizzare i rapporti di forza tra generazioni all’interno di uno stesso palazzo, di un interno. E così in questi due appartamenti…
“Gruppo di famiglia in un interno” è il geniale titolo del penultimo film di Luchino Visconti. Più che quello di un film, sembra il titolo di un quadro. Ed in effetti proprio attorno alla compravendita di un quadro di valore si dipano le prime vicende del film, ambientato nella borghesia romana degli anni ’70, in cui le nuove rivoluzioni politiche e civili fanno a cazzotti con i…
Anziano solitario studioso di “gruppi di famiglia” dipinti su tela con i quali convive tranquillamente in un antico palazzetto affitta, un po’ suo malgrado, l’appartamento di sopra ad un “gruppo di famiglia” formato da persone decisamente rumorose,sboccate e malsane che quasi demolirà la sua casa e le sue tranquille abitudini, finendo per…
Penultimo film di Visconti, è un'opera della maturità che viene ad acquisire i connotati di un testamento spirituale (certamente in misura maggiore rispetto al successivo L'innocente), e dunque di grande valore per l'autore stesso. A mio parere, però, oltre a risultare poco stimolante dal punto di vista cinematografico (un pò troppo vicino ad una forma di…
Nel 1974 Luchino Visconti era reduce da diversi impegni su vari fronti: al cinema con LUDWIG, in teatro le regie di prosa e lirica TANTO TEMPO FA e MANON LESCAUT. Ma soprattutto da una trombosi che gli paralizzò il braccio e la gamba sinistra. Una pronta riabilitazione e la tenacia del carattere non gli impedirono di continuare a lavorare. Al fido sceneggiatore Enrico Medioli…
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Commenti (9) vedi tutti
Grande Visconti: vivere, subire, imporre qualcosa, anche se in una famiglia debosciata é sempre meglio che vivere da soli... Voto: 8.
commento di Roberto MorottiFilm lento e un po’ noioso, a tratti poco comprensibile. Abbandonato durante la scena dei tre giovani nudi. Voto 5
commento di FabiousPersonalmente parlando questo tipo di Films sono direi nel giro di quelli "quasi in Costume" per il tipo di Storia quasi retrò che si respira quindi abbastanza lenti e noiosetti.voto.4.
commento di chribio1Titolo bellissimo ma Visconti era già malato e per lui hanno dovuto scrivere una sceneggiatura tutta in interni che traballa e ricorda il meglio riuscito “il posto delle fragole” di Bergman.Visto oggi appare un po’ datato, inverosimile, i personaggi sono poco credibili a parte il gigantesco ancora “gattopardo” Lancaster
leggi la recensione completa di marco biNon discreto, non solo buono ma molto, molto più bello oggi di quanto potesse apparire all'epoca della sua uscita. Il magnifico Burt Lancaster con Visconti giganteggia. Specifico filmico: 8 e 1/2
commento di monsieur opalUn film elegante, stilisticamente perfetto , esteticamente sontuoso che maschera attraverso artefizi narrativi e non una profonda tristezza, e una incapacità di relazionarsi con il nuovo ,con tutto ciò che ci sembra lontano da noi. Il professore assiste all arrivo dei nuovi vicini con distacco e disprezzo, ma loro gli cambieranno la vita .
commento di penelope68Film bellissimo e amaro. Incontro e scontro tra mondi diversi, ciascuno attratto dall'altro, fino al consumarsi dell'illusione. Ricco di spunti e interpretazioni, oltre che ben girato e interpretato.
commento di PitterForse non il miglior film di Visconti, ma se ne facessero ancora di film così.
commento di florentia violaCapolavoro!!! Un film che nella sua imperfezione riesce a farsi piacere e amare. Il cast è Fantastico!!!! Un Capolavoro!!! Complimenti!!!!!!!!!
commento di cinefilo87