Espandi menu
cerca
Mickey 17

Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film

Recensioni

L'autore

IlCinefilorosso

IlCinefilorosso

Iscritto dal 24 maggio 2019 Vai al suo profilo
  • Seguaci 6
  • Post -
  • Recensioni 25
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Mickey 17

di IlCinefilorosso
5 stelle

In "Mickey 17", ultimo film di Bong Joon Ho e terza produzione americana del regista, Robert Pattinson interpreta Mickey Barnes, un "sacrificabile" impiegato come cavia da una malvagia multinazionale, destinato ad affrontare missioni impossibili e a subire innumerevoli esperimenti.

Ogni volta che Mickey perde la vita, infatti, una speciale stampante 3D crea un clone di lui, conservando gran parte della sua personalità e dei suoi ricordi. Le questioni etiche inerenti alla mortalità e all'identità nell'era digitale, sollevate da tali premesse, costituiscono l'aspetto potenzialmente più affascinante del film. Il personaggio di Pattinson, nel contesto della pellicola, emerge come una sorta di entità semantica il cui significato viene continuamente riscritto. Proprio come i dati possono essere copiati e riutilizzati, le identità possono essere "riciclate", attingendo a elementi preesistenti per riorganizzarli e dare vita a una nuova versione di sé. Mickey Barnes, dunque, è osservato e analizzato, ridotto a un insieme di dati da replicare in base alle necessità del momento.

 

Tuttavia, questo discorso, di per sé rilevante, viene purtroppo solo abbozzato da Bong Joon Ho, il quale sembra limitarne l'approfondimento per lasciare spazio alla sua consueta mescolanza di generi e al puro gusto per l'intrattenimento che da sempre contraddistinguono il suo cinema. Se però in un'opera come "Snowpiercer", ad esempio, l'intrattenimento si manifestava attraverso soluzioni registiche brillanti e una struttura interna perfettamente coerente, qui tutto appare disorganizzato e fuori asse.

Il film si apre come una commedia degli equivoci, mescolando umorismo e situazioni surreali. Successivamente, il tono vira verso l'action a tema anti-militarista e animalista, una sorta di amalgama tra "Snowpiercer" e "Okja", con un’attenzione crescente verso una critica sociale più esplicita.

 

L'approccio di Bong Joon Ho, come al solito, risulta più etico che estetico. Parrebbe mancare la volontà di dare voce alle immagini, piuttosto si preferisce porre in evidenza i loro contenuti. Sebbene l'intrattenimento sia presente, esso si limita prevalentemente a una corretta esecuzione, alla consueta maestria del regista nel costruire sequenze e mantenerne il ritmo.

Tuttavia, nel tentativo di connettere i vari temi, Bong perde di coesione, trascurando alcuni elementi narrativi e personaggi. Di Timo ci si ricorda soltanto verso le fasi finali del film, mentre la dinamica tra Mickey, Nasha e Kai viene completamente abbandonata. Mancano una struttura solida e l'energia che avevano reso "Snowpiercer" così spettacolare; qui, la regia appare piatta, priva di smalto.

 

Se da un lato si percepisce il caratteristico cinismo del regista, dall'altro risulta incapace di spingersi oltre i limiti convenzionali, colorando la narrazione con un umorismo ormai consolidato, evitando di sfidare lo spettatore e mantenendosi in una zona di sicurezza.

 

In definitiva, Bong Joon-ho ci ripropone concetti che già conosciamo, esprimendoli con un approccio e uno stile che appaiono ampiamente superati, soprattutto rispetto alle nuove modalità di intrattenimento sviluppate dal cinema in questi ultimi anni.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati