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Rotting in the Sun

Regia di Sebastián Silva vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Rotting in the Sun

di alan smithee
7 stelle

locandina

Rotting in the Sun (2023): locandina

MUBI

Solo gli ottimisti si suicidano.

Gli ottimisti che non riescono più ad essere ottimisti.

Gli altri, non avendo alcuna ragione di vivere, perché dovrebbero averne una per morire?”

Nell'ultima sferzante e scanzonata commedia del celebre regista cileno de La nanaSebastián Silva interpreta se stesso, ovvero un regista di fama giunto a un bivio in cui l’ispirazione latita e i contatti con le reti di produzioni milionarie come HBO, non riescono a convergere verso risultati concreti, soprattutto a causa di uno stato mentale che getta l’autore, spesso obnubilato dall’utilizzo di stupefacenti, in uno stato catatonico che gli impedisce di trovare la concentrazione giusta per ispirarsi e produrre qualcosa di buono.

La vita sregolata che conduce l’autore lo trascina verso una esistenza di completa apatia, privato degli stimoli creativi che in passato lo hanno reso un regista apprezzato.

Tutto ciò almeno fino al momento in cui, durante una vacanza che Silva decide di c0ncedersi presso la nota spiaggia naturista gay messicana di Zicatela, il regista si imbatte in quel turbine vivente rappresentato dall’irrequieto e spigliato influencer Jordan Firstman.

Le giornate sonnecchiose in spiaggia occupate in letture poco vacanziere come The trouble with being born, si trasformano in un turbine orgiastico di eccessi e coinvolgono il riservato artista in una serie di avventure sessuali e di progetti che Silva stesso considera avveniristici e poco consoni al proprio stile di lavoro.

Jordan Firstman, Catalina Saavedra

Rotting in the Sun (2023): Jordan Firstman, Catalina Saavedra

Una volta rientrato alla propria casa-studio, una struttura fatiscente che dovrebbe trasformarsi un giorno in un albergo per artisti, il regista, dopo aver ottenuto diversi rifiuti dai potenti produttori con cui si relaziona, trova invece le vie spianate nel caso voglia collaborare con la mente vulcanica del celebre influencer, che pertanto sarà costretto a ospitare nel suo alloggio, coinvolgendolo nei suoi deliri creativi.

Peccato che la molesta e un po’ ottusa governante di Silva (una esilarante Catalina Saavedra), nell’aiutare il padrone di casa ad allestire la camera del nuovo ospite, finisca per causare inavvertitamente al regista un grave incidente domestico.

Una disgrazia così seria da spingersi verso conseguenze letali, a tal punto da indurre la sconsiderata domestica a occultare rozzamente l’episodio, facendo sì che Firstman si ritrovi in casa di Silva senza riuscire ad avere traccia del suo nuovo partner di lavoro.

 

Photo du film Rotting in the Sun - Photo 2 sur 15 - AlloCiné

Si respira aria di satira greve e pungente, decisamente irriverente, nel nuovo atteso lavoro di Sebastián Silva, in cui l’autore per la prima volta si mette in gioco anche come attore, interpretando se stesso non meno del collega influencer Jordan Firstman, spigliato e fuori di testa come probabilmente si mostra in realtà, e che si trasforma poco per volta nel protagonista assoluto della vicenda.

Spira un vento scanzonato e sadico di morte e lento disfacimento in questo spiritoso, irriverente, sessualmente esplicito Rotting in the sun, tra cani domestici indolentemente coprofagi e corpi che, come suggerisce il titolo macabro, si sfaldano al sole diventando cibo per grossi rapaci famelici.

Aleggia anche una sana vena autolesionista, attraverso cui Silva prende in giro il proprio mondo artistico deviato, pervaso ormai dalla sola voglia di apparire e dal disinteresse a sperimentare che mostrano, oggi più che mai, le grandi case produttrici, sempre più protese ad appoggiare i fenomeni di massa piuttosto che le intuizioni degli autori, e mosse dal solo istinto di garantirsi ritorni economici certi e senza rischio, a scapito di una vera forma di cultura, ormai latente e allo sbando.

Oltre a quel folle influencer di Firstman, Silva ritrova la sua attrice feticcio Catalina Saavedra, irresistibile quasi come ai tempi dello sferzante La nana (da noi uscito col titolo di Affetti & Dispetti– 2009), qui più bloccata e complessata che mai, fulcro un po’ esilarante, un po’ anche inquietante, di una vicenda di ossessione e di morte che trasuda in ogni istante da questa ultima folle e divertente opera del noto autore cileno.

 

 

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