Regia di Ira Sachs vedi scheda film
AL CINEMA
Dal Sundance 2023, il ritorno in regia di Ira Sachs si concretizza con un riuscito film di produzione francese ed un cast internazionale che riunisce tre interpreti straordinari del calibro del tedesco Franz Rogowski, l'inglese Ben Whishaw, e la francese meravigliosa Adèle Exarchopoulos.
Si fa presto a dire, o cantare "ho visto lui che bacia lei che bacia me"... o quale altra variante del ritornello facile e puerile, forse nemmeno troppo malizioso, che è impossibile non ascoltare durante questa calda estate di tormentoni banali e neppure troppo gradevoli.
Qui una coppia formata da due uomini, il regista tedesco impulsivo e caratteriale Tomas, ed il più mite tipografo inglese Martin, vivono a Parigi ognuno alle prese con la propria professione.
Ma quando Tomas si imbatte, ad una festa, con l'insegnante procace e molto sensale Agathe, qualcosa scatta in lui al punto da trovare impossibile resisterle.
I due si amano e restano in contatto, sempre più attratti uno dall'altro, senza che peraltro l'uomo non finisca per raccontare tutto al suo compagno, che allibito attende qualche tempo, sperando che l'infatuazione raggiunga una sua fine naturale.
Finisce che Thomas andrà a vivere con Agathe, mentre Martin si innamorerà di giovane scrittore di colore, suscitando una gelosia senza controllo da parte del regista, sempre più fuori controllo nel suo egocentrismo senza freni.
E la storia d'amore finirà, come prevedibile, con il completo disfacimento di ogni relazione.
Dopo il gelo prodotto dalla sua precedente opera, l'inconcludente Frankie, presentata in Concorso a Cannes 2019, si temeva che l'ispirazione di un regista altrove davvero incisivo, fosse quanto meno appannata.
In Passages invece Sachs dirige una commedia davvero toccante e dura, che non lesina scene di sesso girate, pur in modo simulato, in modo piuttosto realistico e coraggioso, e che si poggia su tre personaggi caratterizzati in modo meraviglioso e puntuale, ognuno reso ed interpretato da tre attori davvero in stato di grazia.
Tra tutti Frank Rogowski riesce a rubare l'anima di un personaggio istintivo ed egocentrico che agisce d'istinto come se le vite degli altri fossero un pezzo di sceneggiatura di un suo film, e cerca di tenere invano le redini di un palco ove pretende di corrispondersi a marionette che stiano sempre sotto il suo comando.
Un personaggio davvero ben affrontato, che riconferma, qualora ce ne fosse la necessità, la grandezza di un interprete tra i più interessanti tra i giovani volti europei di questo ultimo decennio.
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