La recensione su Campioni

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: CAMPIONI

Nel 2018 in Spagna uscì un piccolo gioiello che si ispirava alla squadra di basket Aderes Burjassot, composta da persone con disabilità intellettiva, che vinse dodici campionati in Spagna e soprattutto allo scandalo delle Paralimpiadi di Sidney dove la nazionale spagnola di Basket era composta da giocatori che fingevano di essere delle persone con un ritardo mentale.

Quel film,che si intitolava Campeones, non solo dominò al botteghino ma fece incetta di Goya e fu scelto per rappresentare la Spagna agli Oscar.

In Italia uscì sottotraccia col dimenticabile titolo di Non ci resta che vincere, adesso esce nei cinema il remake americano diretto dal regista che ha realizzato con suo fratello i migliori film politicamente scorretti degli anni ’90, Bobby Farrelly.

Campioni ricalca in gran parte il film originale, Marcus Marakovich è il vice allenatore di una squadra di basket di una lega minore. Vive la frustrazione di voler avere una chance per allenare in NBA, ma nel giorno perfetto della sfiga lui viene licenziato per aver messo le mani addosso al proprio allenatore durante un time out e contemporaneamente tampona una macchina della polizia in evidente stato di ebrezza.

Morale della favola viene condannato a 90 giorni di lavori socialmente utile allenando i “Friends” squadra composta da ragazzi con evidente handicap mentale ma che uniti dall’amicizia che da il nome al team ce la metteranno tutta per fare bella figura nel campionato regionale dell’IOWA.

Pur essendo un film godibilissimo da vedere, il classico film da domenica pomeriggio al cinema per intenderci, Campioni dà comunque l’impressione di essere un’occasione mancata.

Rispetto alla versione spagnola manca di quella cattiveria sia nelle situazioni che nel linguaggio, sono passati 5 anni ma la deriva del politicamente corretto si sente tantissimo.

E paradossalmente la si sente nel regista di questo Remake americano.

Sembra incredibile che sia lo stesso di Tutti Pazzi per Mary, Io me e Irene, Scemo e Più scemo o del piccolo Cult, Kingpin che vedeva protagonista Woody Harrelson.

Tutti film dove la disabilità mentale veniva trattata con rispetto ma con altrettanta irriverenza.

Bobby Farrelly con Campioni tende a raccontare e far prevalere la strada della redenzione di un looser normodotato ma non tanto, che insieme ad altri loosers costretti dalla vita riuscirà a giocarsi la finale del campionato riscattandosi per il futuro e riscomparendosi un uomo migliore.

Ci sono dei momenti decisamente comici come i primi allenamenti e la prima trasferta con i mezzi pubblici in mezzo alla neve, ma onestamente questo compromesso tra un regista nato cattivo e le nuove regole dell’inclusione e della diversità lascia dell’amaro in bocca per un film che poteva darci molte più soddisfazioni.

Voto 6