Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film
Equalizer buttato nel cesso
Perché? Ma perché?
Robert McCall era personaggio concreto, ben realizzato, trasposto sullo schermo con un occhio agli anni '70.
Nel primo capitolo, con la originale intuizione di farne un protagonista ossessivo, che non utilizza armi da fuoco (come non ricordarsi la carta di credito o lo scontro finale nella ferramenta).
Nel capitolo 2, una storia di vendetta e giustizia dove si alzava la posta in gioco.
Si ricorreva alle armi perché sarebbe stato impossibile competere con gli ex commilitoni in un finale memorabile in mezzo alla tempesta.
Nel terzo episodio si rischia la carta Italia.
Nell' incipit in una irreale strage siciliana, truculenta e virante allo splatter, poi ci spostiamo sulla costiera amalfitana, in location minimale con illuminazione non confacente (per me brutta fotografia!).
Le doti dell' equalizzatore sono richieste per sgominata una gang di camorristi che non troverebbero posto neppure in un poliziottesco di serie C.
Pedale spinto a manetta sul trash e sulla violenza, forse, la sceneggiatura di Richard Wenk, attivo negli anni '80 voleva imporre uno stile "Commando" di Mark L. Lester, ma era già posticcio 40 anni fa, pensa oggi !!!
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