Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film
Il Robert McCall di Denzel Washington è in trasferta in Italia, per riposarsi dopo tanto sangue e dolore, ma la violenza lo raggiunge anche in Sicilia, dove si scontra con una banda di mafiosi-camorristi che fa il brutto e il cattivo tempo nel quartiere dove si è stabilito.
Il Robert McCall di Denzel Washington è in trasferta in Italia, per riposarsi dopo tanto sangue e dolore, ma la violenza lo raggiunge anche in Sicilia, dove si scontra con una banda di mafiosi-camorristi che fa il brutto e il cattivo tempo nel quartiere dove si è stabilito. Location non solo siciliane, ma anche napoletane e romane, per un capitolo che non risparmia le scene forti. Antoine Fuqua e Denzel Washington si incontrano nuovamente, in un B-movie pulp crudo e crudele, che offre ben pochi momenti di spettacolarità e quasi nessuna auto-ironia. Si può quasi dire che è una sorta di western (con uno straniero che arriva in un posto e lascia cadaveri al suo passaggio), che si mescola alle fiction nostrane di genere, stile "SQUADRA ANTIMAFIA" e "GOMORRA", che usa caratteristi italiani che non rispamiano dialetti tipici delle nostre pellicole, risultando gretti e alquanto ridicoli. Esilarante come, nella scena iniziale, Denzel Washington venga ferito alle terga e soccorso da un Remo Girone, versione dottore buono di quartiere, che gli offre amicizia e persino la minestra da mangiare. Vedibile, ma modesto, nonostate i dialoghi al bar con Dakota Fanning, che cerca di arrangiarsi come può nelle poche scene che ha con Denzel Washington, e anche senza. Non mancano le scene di terrorismo (la Fanning sopravvive ad un attentato esplosivo) e di caccia agli spacciatori di droga, che vivono nel sangue, nella violenza e nello splatter (vedi la scena dove il boss, che ce l'ha con Robert McCall perché gli uccide il fratello, amputa una mano ad un poliziotto che lo ricatta). Grottesco, violento, quasi inutile, ma almeno breve nella durata.
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