Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film
E' veramente imbarzzante commentare un film con protagonista Denzel Washington, attore immenso e sprecato sin dall'inizio di questa saga. Se non altro, i precedenti due episodi avevano una loro dignità e linearità, sia pure nell'ambito di film di genere. Si tratta di un film di serie B, con una storia ambientata in una Italia che non esiste, se non l'immaginario made in USA, per cui si visita l'Italia quasi noi italiani si partecipa ad un safari in africa: siamo esotici per loro, così malavita, musica e buon cibo (anche se si inquadra un kebab) sono pittoresche caratteristiche stereotipate. Da italiano, ho trovato il film sgradevole. Sono tante, a mio avviso, le sviste di questo film che procede senza scossoni: dal nome Roberto, prescelto da Robert il protagonista. Dalla classica ambientazione italiana/partenepoa, con paesini dalla vista mozzafiato popolati da persone semplici o da barbari con macchine potentissime che si muovono spadroneggiando, manifestando la loro potenza e criminale ricchezza. L'esame del cast lascia perplessi: da una parte Denzel Washington, accompagnato da Dakota Fanning, anch'ella abituata a ben altri film o serie televisiva. Poi David Denman, uno dei personaggi fra l'altro di The Office, quasi irriconoscibile coperto da una foltissima barba e da un cappello sormontato da occhiali da sole. Questo è il cast principale lato hollywoodiano in trasferta. Nel cast italiano, spicca Remo Girone, attore forse sottovalutato. Tutto il resto è di impressionante banalità. Come è stato possibile e perché Antoine Fuquoa si è appiattito così, trattando così stancamente un film che poteva essere di genere, ma non di Serie C?
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