Regia di George A. Romero vedi scheda film
Uscito a metà anni Settanta,riproposto dopo la collaborazione tra George A.Romero e Dario Argento per realizzare "Zombi",con nuovo montaggio coordinato dal regista italiano,all'epoca all'apice del proprio successo,e colonna sonora nuova dei Goblin,"Wampyr" si intitolava in realtà "Martin",e narra l'impazzimento sanguinario di un giovane il cui nonno,proprietario di un negozio avviatissimo di generi alimentari e ossessionato dall'idea che il nipote sia un vampiro,tempesta il ragazzo con continui improperi e accusandolo di essere un "nosferatu" maledetto che porterà la rovina sulla loro famiglia.In effetti il vecchio,per quanto invadente e allucinato,non ha tutti i torti,perchè il giovane è un assassino psicopatico che non riesce a reprimere l'istinto omicida e uccide giovani donne con lamette e altro,dissanguandole e bevendone il sangue dalle ferite.Che Romero abbia realizzato cose migliori è abbastanza scontato,e che il pesante rimaneggiamento da parte di Argento,con il quale,una decade dopo,il regista americano realizzò il film a episodi "Due occhi diabolici",influisca negativamente sul film è evidente."Wampyr" procede con passo delirante,come un incubo,attraversato da dialoghi ad un passo dall'insensato,come appunto tutto fosse scaturito all'interno di un brutto sogno:tempestato dalle musiche anche troppo presenti di Simonetti & C. potrebbe raccontare con schietta crudezza un disagio giovanile marcatissimo e opprimente,ma diventa un horror scombiccherato,con accenni erotici e qualche sequenza sanguinaria,che giunge ad un finale brusco e senza progressione narrativa vera e propria.Recitato con approssimativa inadeguatezza,è per qualcuno un nascosto "cult",ma così com'è proposto rende difficile ogni tipo di valutazione.
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