Regia di George A. Romero vedi scheda film
Rivisto nella recente edizione in bianco e nero, sulla versione con il montaggio cinematografico U.S., e senza la imprescindibile colonna sonora formata con i brani dei Goblin da "Roller" e "Il Fantastico viaggio del bagarozzo Mark".
Non che il suddetto montaggio sia molto più lungo come in ''Zombi", e non aumenta il chiacchiericcio a volte tipico di una certa "teatralità" nel dirigere gli attori, di Romero. Certo è che la colonna sonora creata dalla distribuzione italiana, oltretutto riutilizzando album già realizzati, è perfetta per l'atmosfera onirica del film, e sembra creata apposta, piuttosto che la musica da ascensori composta da Donald Rubinstein.
Il bianco e nero si adatta meglio che negli altri due titoli finali della trilogia zombesca anni '70 e '80, anche per i flashbacks ambientati nel passato, forse ai primi del '900, forse dell'800,di Martin.
E perché il film stesso fu inizialmente concepito da Romero in bianco e nero. Stante la riscoperta recente in uno scantinato, di una versione da 3 ore e mezza, interamente in bianco e nero..
Pellicola cruciale nella carriera di Romero- anche montatore- , perché nonostante tutta l'ambizione di racconto dalla rivisitazione moderna e originalissima per i tempi, del mito vampirico, e l'impegno messo da Romero con il socio Richard P. Rubinstein nella Laurel group., e dell'esecutivo Alfredo Cuomo(l'anello di congiunzione tra Romero e Berlusconi), il film fu un quasi totale insuccesso nelle sale americane . Ultimo di altri tre film precedentemente girati dopo "La Notte...." tra cui il notevole ma ugualmente non di successo, ''La Città verrà distrutta all'alba'',(The Crazies), nel 1973.
Costringendo così Romero a ripensare ai film di morti viventi per ripetere il clamoroso successo del primo film, a cui all'epoca non sarebbe voluto tornare.
Bellissima come al solito la fotografia di Michael Gornick di Pittsburgh, che riesce sempre a infondere alla luce e alle immagini una malinconia dai colori anche accesi e sparati, aiutata in questo da eccellenti effetti sonori creati dal fido Tony Buba, si veda in proposito la ansiogena e allucinata al massimo sequenza dell'attacco domestico di Martin ai due amanti fedifraghi nella villa. E quello esasperato e cruentissimo ai due barboni in uno scantinato, e successiva sparatoria incidentale di una gang di spacciatori contro una autopattuglia della polizia. Oltre che il finale per cui Martin paga con la sua vita il pegno a Cuda, oltretutto per l'unica morte non da lui commessa o provocata.
Bravo e molto intenso il fido romeriano John Amplas, anche fisicamente ottimamente scelto per il ruolo, e inaspettatamente brava Christine Forrest moglie di Romero, nella sua parte della nipote di Cuda. Breve apparizione di Tom Savini come suo moroso, anche autore inconfondibile degli effetti sanguinolenti e di grande impatto grafico seppure non apertamente splatter, del film.
John Nada
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