Espandi menu
cerca
Piscina infinita

Regia di Brandon Cronenberg vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 220
  • Recensioni 6730
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Piscina infinita

di alan smithee
5 stelle

locandina

Infinity Pool (2023): locandina

Hai detto che non puoi nutrirti con la morte cerebrale della sabbia bianca".
James, interpretato da Alexander Skarsgard) un aitante scrittore americano sposato con la bella e ricca figlia del suo odiato editore (Cleopatra Coleman), ha all'attivo un solo romanzo che riscontrò anni prima un buon successo di pubblico e di critica. 
Ora l'uomo versa in una profonda crisi creativa, e per scacciare la pressione che lo assale, decide di buon grando di prendersi un periodo di ferie assieme alla consorte Em presso un resort di un'isola tropicale immaginaria chiamata La Tolqa.
Il loco l'uomo viene riconosciuto da una bella ragazza di nome Gabi (Mia Goth), che si dimostra non solo una sua ammiratrice come autore, ma anche una donna nemmeno troppo segretamente infatuata dal bel James.
Sarà costei, assieme al suo convivente Jalil Lespert)  a trascinare lo scrittore e la consorte ad una festa in un luogo abitato da popolazioni natie, ove scorreranno alcolici e droghe a fiumi in grado di sballarli.
Durante il viaggio in macchina di rientro al villaggio, tra l'oscurità, James investirà inavvertitamente un natio, procurandogli la morte.
A quel punto, nonostante i tentativi di depistare l'episodio da parte di una Gabi risoluta e tenacemente disposta a celare quel macabro episodio delittuoso, il colpevole verrà rintracciato e sottoposto ad interrogatori e sentenze in base alla giurisprudenza tutta particolare che vige nell'isola. 

Mia Goth, Alexander Skarsgård

Infinity Pool (2023): Mia Goth, Alexander Skarsgård

In quel luogo infatti sorge una sorta di legge del taglione, che tuttavia prevede una scappatoia per i facoltosi turisti, attraverso la quale la vendetta da parte dei parenti della vittima viene impartito ai danni di una sorta di clone, creato ad uso e consumo dei vendicativi parenti dell'offeso.
Circostanza che, se da un lato costituirà una scappatoia concreta per lo scrittore, dall'altro alimenterà un senso di colpa devastante nell'uomo, che in più verrà avvinghiato in un vortice di vizio e depravazione ordito da una Gabi smaliziata e piena di secondi fini.
Usanze oscure e violente di una civiltà legata a riti e usanze primitive si fonde con la perversione di una società privilegiata e benestante che ha bisogno di evadere e di concedersi a pratiche e a lussurie che vanno ben oltre il rispetto dei diritti altrui.
Il figlio di David CronenbergBrandon, dopo il riuscito Antiviral (2012) ed il più controverso Possessor (2020), torna alle ossessioni e alle perversioni tipiche di una società che ha necessità di spersonalizzarsi, di cedere la propria identità per dare sfogo ai propri istinti più barbari, dopo che il benessere ha tolto ogni residuo smalto ed ispirazione a vivere delle emozioni quotidiane ormai andate inesorabilmente perdute.

Alexander Skarsgård

Infinity Pool (2023): Alexander Skarsgård

Mia Goth

Infinity Pool (2023): Mia Goth

Infinity Pool si fa forza delle perversioni che diventano l'unica ragione esistenziale dei suoi perversi e sgradevoli personaggi, per dar vita ad un film in cui le metamorfosi avvengono più a livello di personalità, che dal punto di vista fisico, non fosse per quella pratica di clonazione che rende sacrificabile il clone, ma anche dubbio il fatto che si sia davvero sacrificato l'essere duplicato e non il suo originale.
Nel film del giovane Cronenberg il sacrificio del clone apre nuovi strazi interiori e acuisce sensi di colpa già alle stelle, ma lascia inalterato il desiderio di farla franca e la codardia di chi piange per la brutalità che lo circonda, ma non la disdegna per riuscire a cavarsela.
Il film suscita un certo interesse iniziale grazie soprattutto al suo incipit sostenuto e inquietante, ma nel corso della vicenda la narrazione tradisce un certo suo smodato ricorso a giocare su situazioni scabrose ed equivoche a tutti i costi, senza peraltro riuscire veramente a trovare un filo conduttore davvero solido verso cui dirigere la storia, che si limita a provocare sensazioni di sgradevolezza, senza mai riuscire a puntare su una reale organicità del racconto.
Alexander Skarsgard, dal canto suo, ci mette anima e fisico in modalità ineccepibile, ma pare sempre un po' troppo assorto nel suo allucinato sguardo assente da senso di colpa per convincere veramente. 
Al contrario la splendida e morbida Mia Goth si dimostra creatura di piglio, e ancora una volta l'ideale nuova regina dell'horror contemporaneo, ovvero una sorta di nuova Jamie Lee Curtis votata al cinema di genere in cui eccelle con il suo volto candido ed insieme perverso, ideale per esprimere il candore di una purezza che si trasforma rapidamente in una perversione senza limiti.
Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati