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Piscina infinita

Regia di Brandon Cronenberg vedi scheda film

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La recensione su Piscina infinita

di undying
3 stelle

"Infinity Boredom": sulla scia paterna dell'ultimo ventennio, Brandon Cronenberg realizza il suo caotico capolavoro. Sin da subito apprezzato o odiato.

 

locandina

Infinity Pool (2023): locandina

 

Lo scrittore americano (in crisi di ispirazione) James (Alexander Skarsgård), in compagnia della moglie Em (Cleopatra Coleman), è ospite al PA LQA, un lussuoso resort sull'isola La Tolqa. L'incontro con la disinibita Gabi (Mia Goth), dichiaratasi una sincera e affascinata lettrice dei suoi libri, trascina James in un vortice di esperienze estreme e radicali che vengono attuate in occasione di un party - tenuto in prossimità della costa - a base di droghe, sesso e alcol. Durante la notte James, al rientro dalla festa, investe con l'auto un pedone ma, su consiglio della stessa Gabi, per evitare terribili conseguenze penali, invece di prestare soccorso abbandona sull'asfalto il corpo dello sventurato. Presto identificato dalle autorità, James subisce, impassibile, il verdetto di condanna a morte con variante, riservata ai ricchi turisti dell'isola, di far scontare l'esecuzione a un surrogato: un perfetto doppio umano, costruito con un'avanzatissima tecnica di clonazione dietro idoneo versamento di denaro. Dopo un primo momento di comprensibile disagio, James si adegua alla perversa mentalità dei milionari turisti americani: senza più timore di compiere delitti, visto che mal che vada a pagarne le conseguenze sarà il suo prossimo "doppio", precipita in una spirale di depravazione e violenza.

 

"Lo scorso anno ho fatto una colonscopia ed è stato come guardare un quadro di Jackson Polyp".

 

scena

Infinity Pool (2023): scena

 

Con questa incomprensibile domanda Em pronuncia le prime parole di Infinity Pool, mentre lo schermo è completamente oscurato: "Hai appena detto che non puoi nutrirti con la morte cerebrale della sabbia bianca?"

"Cosa?", risponde, con un'altra domanda, James.

"Hai detto che non puoi nutrirti con la morte cerebrale della sabbia bianca."

La replica del perplesso marito è, di nuovo, una domanda: "Cosa significa?"

"Hai detto così", sentenzia Em.

 "Non ho detto così. Ti ho chiesto se volevi fare colazione..."

"Perché siamo qui?", prosegue Em.

 

Scopriamo che la coppia protagonista si è appena svegliata e che il primo pensiero è, ovviamente essendo in ferie, quello di non perdersi la colazione. Segue un perfetto esempio di "volo pindarico", adattato per l'occasione al mezzo audiovisivo, espresso con l'avvio di una sequenza da capogiro: la macchina da presa, incerta sulla posizione - non meno confusa dello spettatore, già stordito dagli insensati dialoghi di partenza - inizia a inclinarsi in diagonale prima a sinistra poi a destra, puntando sulla architettura circostante. Quindi, in campo lungo, centra James ed Em, mentre si dirigono all'esterno del resort, nell'area ricreativa. Una panoramica sottosopra lascia i due fuori campo, mentre il punto macchina continua a girovoltare volando - letteralmente - nel cielo azzurro, attraversa la spiaggia e il mare, sovrasta qualche balcone della struttura turistica, mostra le decadenti abitazioni dei locali dislocate in prossimità del PA LQA, infine si riposiziona al suolo, inquadrando un PR che introduce, circondato da individui i cui volti sono celati dietro maschere Ekki, "La stagione delle piogge", nota a quelle latitudini come "Umramaq".

Benvenuti nel cinema supponente, pretenzioso e incomprensibile di Brandon Cronenberg, anche autore della ben poco coinvolgente sceneggiatura. Se il buongiorno si vede dal mattino, come recita un celebre proverbio, appare chiaro sin dalle prime sequenze che i quasi 120 minuti del lungometraggio saranno una sofferenza per lo spettatore in cerca di spettacolo, convinto, quasi sicuramente, di assistere a un semplice horror. Certo, nessun appunto può essere mosso verso la confezione, essendo un'opera ben girata, con suggestive scenografie e recitata da attori, soprattutto Skarsgård e Mia Goth, che non necessitano di presentazioni. Non manca nemmeno una buona dose di "eccesso", essendo esposte, con dovizia di particolari, diverse freddure (dall'accoltellamento del doppio di James, ucciso - nel rispetto di una severa legge locale - dal piccolo figlio della vittima stradale, al massacro di un altro doppio, compiuto dallo stesso protagonista, per finire con una volgare e brutale masturbazione - conclusa con relativo schizzo di sperma sul terreno - praticata dalla Goth a Skarsgård). Quel che proprio non funziona e che rende credibile la dichiarazione di un recensore sull'imdb (il quale afferma che, in un cinema americano, buona parte del pubblico ha abbandonato la sala durante la proiezione), è una storia senza capo né coda, con personaggi dotati di un profilo psicologico più debole di quelli, già fiacchi, dell'universo Marvel o di un fumetto di terza categoria. Si intuisce che Brandon, sulla scia del sopravvalutato (considerata la filmografia anni Duemila) padre, intende mettere in scena una allegoria politica, una metafora sul potere "dei soldi", capace, tra le altre cose, di azzerare responsabilità e colpe commesse da parte dei più abbienti turisti, non per caso losangelini. Un punto di vista in parte accettabile, che sceglie di mettere in pratica in maniera troppo contorta, con l'escamotage, per nulla credibile, dei doppi perfetti, creati in un tempo che è prossimo alla zero. Poco ritmato e meno spettacolare, nonostante il continuo ricorso ad astruse e visionarie sequenze lisergiche (più adatte a un videoclip musicale che a un film), noioso e privo di continuità, Infinity Pool ha trovato da subito il riscontro positivo da parte dei fan di "Cronenberg" (estensori, poco obbiettivi, del fallace e improprio detto: tale padre, tale figlio) e ha abbondantemente superato, per incassi al botteghino, il Crimes of the Future del sempre più esaltato papà. In un mondo dove il brutto assume, per vie poco logiche e con il beneplacito del mercato e del fanatismo, lo statuto artistico, ha giustamente licenza anche Brandon Cronenberg di dire la sua. Non importa quanto male lo faccia, troverà sempre qualcuno in grado di apprezzare - e soprattutto comprendere - un caotico esempio di oscenità cinematografica che probabilmente persino il suo autore, in fondo in fondo, ha avvertito essere tale. Lo dimostra la scelta di far pronunciare alla Goth una recensione negativa del libro scritto da James: perfettamente adattatabile allo stesso Infinity Pool.

 

Mia Goth, Alexander Skarsgård

Infinity Pool (2023): Mia Goth, Alexander Skarsgård

 

Citazione 

 

"I tuoi occhi sembrano marci, come uno di quei granchi alla discarica..."

(Em)

 

Cleopatra Coleman

Infinity Pool (2023): Cleopatra Coleman

 

"L'intera umanità è eternamente schizofrenica. Forse esiste un comportamento nei confronti delle immagini della memoria che può essere definito ontogeneticamente originario e primitivo, benché rimanga secondario. In uno stadio successivo l'immagine della memoria non scatena un movimento riflesso pratico immediato, sia esso di natura religiosa o aggressiva. Ma le immagini della memoria sono ormai consciamente immagazzinate sotto forma di raffigurazioni o segni. Tra queste due fasi si situa un modo di trattare l'impressione che possiamo definire come forma di pensiero simbolico."

(Aby Warburg)

 

Trailer

 

F.P. 19/02/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 117'21") / Date del rilascio: USA/Canada, 23/01/2023; Regno Unito, Norvegia, Svezia, 24/03/2023; Germania, 20/04/2023

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