Regia di Zoë Kravitz vedi scheda film
AL CINEMA
Le donne: "A noi donne insegnano a competere una con l'altra"
Gli uomini: "Quando le donne fanno gruppo è davvero bellissimo".
Slater King (un Channing Tatum dal volto truce e lievemente un po' bolso rispetto al recente passato), un facoltoso ed ambizioso imprenditore informatico, organizza un ambizioso e stravagante gala di raccolta fondi.
Al party riesce anche ad infiltrarsi la cameriera Frida, assieme ad una collega. Ma Frida (Naomi Ackie) è estasiata del suo capo, e non si lascia sfuggire l'occasione quando, incredibilmente per lei, il potente capo la invita ad unirsi a lui e ai suoi amici in una vacanza da sogno ambientata in un paradiso naturale.
In un'isola lussureggiante di cui è totalmente proprietario, le notti di divertimento si alternano a lunghe giornate di relax, ma qualcosa inizia ad insospettire Frida, soprattutto quando gli altri invitati iniziano a sostenere che la sua amica, morsa da un serpente nottetempo, in realtà non esiste, o comunque non è mai stata con loro sull'isola.
Frida si farà promotrice dello svelamento di un tremendo complotto, aiutata dall'unica altra donna affidabile sull'isola, ovvero la bella Sarà (Adria Arjona), rischiando di diventare entrambe le prossime vittime sacrificali di un piano effettivamente diabolico.
L'esordio da regista della nota attrice Zoe Kravitz, figlia dell'ancor più celebre cantante pop/rock Lenny, avviene attraverso un thriller scintillante quanto truculento, elegante quanto finto.
Sulla falsariga dei due recenti successi già poco convincenti (soprattutto il secondo) Knives Out, il giallo si sviluppa in un contesto delimitato ed ameno, irrealisticamente reso per delineare i limiti di un gioco al massacro che, in questo caso, oppone uomini a donne, impegnati in un percorso di sopravvivenza ove cacciatori e prede si scambiano poco per volta di ruolo.
Nulla di veramente sensazionale, lungo un percorso narrativo molto ammiccante e glamour che tuttavia ha il pregio di azzeccare un cast "vintage" di grandi attori impegnati in ruoli di sottofondo, per nulla trascurabili.
Riunire star anni '80 e '90 come Kyle Mclachlan, Geena Davis, Christian Slater e addirittura l'ex bambino prodigio de Il sesto senso Haley Joel Osment, ha quasi del prodigioso. Le due protagoniste sono una soprattutto brava (Naomi Ackie, già lodevole nei panni di Whitney Houston nel biopic quasi omonimo), l'altra soprattutto bella (Adria Arjona), e la inedita alchimia che ne nasce funziona piuttosto bene.
Si potrebbe parlare di riscatto della donna vessata e letteralmente usata, oltre che abusata, ma il film rimane più semplicemente solo un innocuo thriller con qualche momento di discreta presa emotiva, nonostante la poca originalità di fondo della storia a sfondo sadico sin troppo ammiccante e compiaciuto.
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