Regia di Ben Affleck vedi scheda film
Affleck realizza un mezzo miracolo di film
La storia dell'accordo che legò l'allora astro nascente dell'NBA, Michael Jordan, al marchio Nike, è soprattutto la storia degli uomini che vollero fortemente questo accordo, rischiando la carriera.
Primo fra tutti Sonny Vaccaro, agente di marketing interpretato da un appositamente imbolsito Matt Damon, ed il suo amico (ma non esistono amici in quel mondo) e Amministratore delegato della Nike , che per l'occasione veste i panni di Ben Affleck, pettinato come peggio non si poteva.
L'immaginario degli anni 80 rivive nel film non soltanto grazie alla capigliatura dei protagonisti ( notevole anche Jason Bateman, non solo per i capelli ) , ma anche grazie alla ricostruzione minuziosa ed attenta di arredi, auto, vestiti, con una colonna sonora davvero notevole.
La regia di Affleck assembla un racconto (arricchito da inserti d' epoca) che è un'ode al coraggio degli uomini che fanno la storia, piegati e piagati dal profitto il giusto, perché ciò che conta davvero è guardarti negli occhi e dirti che si, i soldi servono e smuovono il mondo, ma tu sei più importante degli altri, tu sei fottutamente speciale!
I rapporti fra persone sono ancora la chiave per la vittoria, guardarsi negli occhi è meglio che mandare la propria offerta a meschinie e sboccati agenti ( favoloso Chris Messina) , lo spiega bene Sonny nella scena più bella e fomentante del film , l'incontro a tavolino con la madre di M.Jordan , interpretata da un algida Viola Davis, finalmente (ed efficacemente) in sottrazione.
Affleck non sbaglia un colpo che è uno, realizzando un opera vivace e piena di brio, con battute e dialoghi da mandare a memoria, portandoci all'epilogo come se stessimo assistendo ad un thriller di Fincher.
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