Regia di George Miller vedi scheda film
La Saga Mad Max mi è sempre piaciuta, sia nella versione originaria che in quella di recente oggetto di un poderoso reboot (o forse reboost come va di moda dire nelle scienze nutrizionistiche). Questo prequel dedicato alla figura di Furiosa è, per gli amanti del genere, divertente e scivola via veloce in un contesto ambientale conosciuto, riconosciuto e - si perdoni il termine - riciclato dal precedente fortunatissimo film.
L’oramai archetipico, ma sempre impressionante, scenario post apocalittico, con la penuria di risorse idriche e alimentari, lascia come sempre il posto ad un trionfo di motori, di benzina, di ottani con la indiscussa ed ammirata Blindocisterna, fanatico oggetto di culto degli appassionati, e protagonista di lunghe scene di inseguimento e battaglia on the road.
Il vero protagonista del film è un quasi irriconoscibile Chris Hemsworth, che è il vero leader attoriale del film, capace di essere autorironico ed istrionico oltre che, come sempre, statuario (con invidia maschile del tutto fisiologica).
Bravo e convincente anche Tom Burke, con una fisicità che mi ha ricordato immediatamente Stacy Keach ed i cui silenzi abbinati a quelli delle varie attrici che impersonano Furiosa in base alla fascia di età sono comunque espressivi.
Certo ci sono toni enfatici, esagerazioni (tipo l’autoinstallazione di una protesi robotica della mano da parte della stessa Furiosa che l’ha perduta) e incoerenze, ma alla fine, ci si passa sopra.
E’ un film convincente per gli appassionati.
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