Regia di George Miller vedi scheda film
George Miller ci riporta nel deserto australiano post-apocalittico con uno spin-off a tutta vendetta che grida forte il nome della sua protagonista: Furiosa.
Accantonato per la prima volta in tutta la saga, l'ex poliziotto e sopravvissuto di ferro Mad Max Rockatansky lascia ora il posto alla donna che lo aveva fiancheggiato nella sua ultima avventura, quel Fury Road del 2015 che aveva riscosso grande successo di critica e pubblico in tutto il mondo e di cui Furiosa costituisce il prequel. Ambientato nella solita Australia del dopoguerra atomico, il film si apre con una bambina che viene strappata dalla sua piccola oasi di pace da predoni sanguinari capeggiati dallo strambo ma pericoloso Dementus, che intende scoprire la di lei terra d'origine per potervici stabilire. Le cose non andranno come previsto e la ragazza finirà per servire il signore della guerra Immortan Joe (futuro antagonista di Fury Road), alleato forzato di Dementus. La ragazza crescerà ma non dimenticherà mai ciò che quest'ultimo le ha portato via e sarà pronta a cogliere ogni occasione pur di avere la sua vendetta. Ed ecco la storia di Furiosa, qui interpretata da Anya Taylor-Joy che sostituisce come volto del personaggio la Charlize Theron del film precedente. Il ruolo di Dementus è ricoperto da Chris Hemsworth mentre Immortan Joe è interpretato da Lachy Hulme in quanto l'attore originale del villain di Fury Road, Hugh Keays-Byrne, è purtroppo scomparso nel 2020. La sceneggiatura è stata scritta dal regista stesso insieme a Nico Lathouris. Entrambi avevano già lavorato fianco a fianco nel film del 2015.
La scelta di Anya Taylor-Joy si è rivelata più che azzeccata. L'attrice americana rende assai credibile il suo ruolo, regalandoci una Furiosa combattiva, determinata, scaltra, audace e perfettamente inserita nel contesto di sangue, morte e veicoli a tutta potenza nel quale è inserita. Pur non parlando molto, i suoi sguardi, le sue posture e il suo fascino catturano gli occhi e l'attenzione ad ogni singola inquadratura. Degna erede della Theron, si fa ammirare in tutta la sua aggressiva performance attoriale. Hemsworth era forse l'attore che più destava preoccupazione. Conosciuto prevalentemente per il Thor della Marvel non sembrava particolarmente adatto ad interpretare uno spietato signore della guerra. Invece, non solo il buon Chris si impegna a fondo e non delude ma porta sullo schermo un personaggio che inizialmente potrebbe far storcere il naso ma che, col passare del tempo, risulta ambiguio al punto da colpire nel segno. Dementus è infatti un individuo bizzarro e difficilmente decifrabile: è crudele ma clownesco, incapace ma furbo, menefreghista ma (incredibilmente) profondo. Risulta odioso ma simpatico al tempo stesso. Certo, non sarà il miglior cattivo uscito dalla penna di Miller ma non è affatto inutile e non si butta per niente via, anzi. A proposito di Miller, la sua regia è in ottima forma. A quasi ottant'anni, dirige come se ne avesse la metà e gira scene d'azione validissime, rifacendosi allo stesso stile di Fury Road, pur non raggiungendo gli stessi livelli di epicità, questo va detto. La forza visiva tipica della saga di Mad Max si sente però tutta. Siamo di nuovo da quelle parti, anche dal punto di vista della fotografia e delle scenografie, tutti aspetti molto ben curati. Belli anche i veicoli utilizzati e davvero ben fatti i costumi, che rendono memorabili coloro che li indossano.
Ciò che invece penalizza la pellicola e le impedisce di elevarsi al rango degli altri capitoli della saga è la mala scrittura ed un uso inappropriato delle ellissi narrative. Perché non solo in più di una sequenza la sceneggiatura zoppica optando per situazioni inverosimili anche per un film di fantascienza ma certi passaggi sono forzatamente troppo rapidi. Certe situazioni si risolvono troppo in fretta senza approfondimento mentre in altre lo stacco è tale da uccidere sul colpo ogni forma di tensione. Lo spettatore si ritrova a non assimilare appieno la portata degli eventi, con il risultato che questi gli sfuggono dalle mani azzerando al contempo il pathos che sarebbe dovuto derivarne. Ciò nonostante, il film si difende bene fino alla fine a livello di ritmo, giungendo ad un finale assai soddisfacente. Furiosa non sarà al livello degli altri film di Mad Max (tranne nel caso del terzo capitolo, che rimane il più debole), vuoi per i problemi sopra elencati, vuoi per una storia di fatto derivativa, vuoi perché i suddetti altri episodi sono semplicemente più belli. Tuttavia, rimane un validissimo film e l'ennesimo lavoro riuscito del sempre bravo George Miller.
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