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Beverly Hills Cop: Axel Foley

Regia di Mark Molloy vedi scheda film

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La recensione su Beverly Hills Cop: Axel Foley

di YellowBastard
6 stelle

C’era una volta Axel Foley e la serie di Beverly Hills Cop che lanciò Eddie Murphy nell’olimpo delle star system hollywoodiano (e che poi andrà malamente sprecato ma questo è un altro discorso).

Con un incasso di ben 230 milioni di dollari al Box Office americano (l’equivalente odierno di 730 milioni) a fronte di un budget di appena 13 milioni, Beverly Hills Cop , da noi Un piedipiatti a Beverly Hills, diventò il film di maggior successo del 1984, 63° nella lista dell’American Film Istitute delle migliori commedie di tutti i tempi e, calcolando l’inflazione, ancora oggi (o forse no?) la pellicola R-Rated di maggior successo nella storia del cinema americano.

 

Un primo film fulminante e innovativo (inventò praticamente da solo o quasi l’action comedy) seguito da un sequel, comunque, all’altezza (e che oggi andrebbe in realtà rivalutato) e un disastroso, penoso terzo capitolo che ha, di fatto, azzoppo il franchise per decenni.

Almeno fino all’intervento di Netflix, ormai a trent’anni di distanza dall’ultimo capitolo, e a Un piedipiatti a Beverly Hills 4, ovvero Beverly Hills Cop – Axel F (Il sottotitolo si riferisce all’omonimo brano del 1984 di Harold Faltermeyer, usato come tema principale di ogni pellicola) riportando sullo schermo Axel Foley (anzi, Axel F), non quello grande del cinema, purtroppo, ma quello piccolo del televisore di casa, dei device in streaming o degli schermi dei computer.

 

Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è un grande tuffo nel passato, ed  Eddie Murphy è ancora quello di sempre | Vanity Fair Italia

 

La strada è stata però davvero lunga, tortuosa e irta di ostacoli.

Annunciato già a metà degli anni’90, Beverly Hills Cop 4 vedeva direttamente coinvolta la Eddie Murphy Productions con l’attore che ammetteva che la motivazione maggiore nel realizzarlo era di porre rimedio al disastroso terzo capitolo, non volendo lasciare la saga in quel modo.

Nel giugno 2001 viene annunciato che Jason Richman era stato scritturato per scrivere una sceneggiatura e, cinque anni dopo, un’altra sceneggiatura approvata direttamente da Murphy, una fusione delle diverse bozze precedenti, veniva descritta come un tentativo di recuperare il “feeling” dell’originale.

Nel 2008 viene anche ingaggiato il regista Brett Ratner (Rush Hour) mentre Michael Brandt & Derek Haas vengono assunti per lavorare nuovamente alla sceneggiatura: la nuova bozza, dal titolo provvisorio di Beverly Hills Cop 2009, vedeva Foley tornare a Beverly Hills per indagare sull’omicidio del suo amico Billy Rosewood.

Date le difficoltà però di concludere con un progetto cinematografico, nel 2013 si punta invece a un serial televisivo scritta da Shawn Ryan (The Shield) di cui viene girato anche girato un pilot, mai distribuito, con Murphy capo del Dipartimento di Polizia di Detroit e Brandon T. Jackson nel ruolo di suo figlio, il vero protagonista della storia. La serie TV infine non verrà prodotta.

E arriviamo quindi al 2016 con l'annuncio che Adil El Arbi & Bilall Fallah, registi del dramma belga Black, avrebbero diretto il film mentre il 14 novembre 2019 viene annunciato che Paramount Pictures ha stretto un accordo di licenza con Netflix per sviluppare la pellicola, con un’opzione anche per un eventuale sequel.

Dopo i ritardi nell’attività cinematografica causati dalla pandemia, nell’aprile 2020 Arbi & Fallah lasciano il film per lavorare con la Warner Bros a Batgirl (che una volta completato finirà poi per essere cancellato dalla nuova dirigenza), sostituiti in corsa definitivamente dall’australiano Mark Molloy.

 

Un piedipiatti a Beverly Hills Axel F: nuovo trailer italiano film Netflix

 

Da un certo punto di vista il film è un tributo non solo al franchise, apertamente richiamato non solo nei dialoghi ma anche riprendendo e/o rielaborandone interi segmenti (e non risparmiando qualche frecciatina al terzo capitolo), ma anche agli anni 80 e per coloro che hanno qualche problema con l’effetto nostalgia, sbandierato in altri franchise di ritorno da quegli anni (Ghostbusters: Legacy, Top Gun: Maverick), con Un piedipiatti a Beverly Hills – Axel F troveranno decisamente pane per i loro denti.

In tal senso l’australiano Mark Molloy, qui al suo esordio nel lungometraggio (quante possibilità ci sono che il suo nome sia stato estratto a caso da un cappello?), e gli sceneggiatori Will Beall, Tom Gormican & Kevin Etten se ne sono fregati altamente (per fortuna?) delle solite polemiche sull’eccessivo “fan service” dimostrando invece una certa consapevolezza, non esagerando troppo pur risultando formulaico e assolutamente non originale (se si ha una minima familiarità con il genere sarà possibile prevedere ogni evoluzione in anticipo), e riportandoci sin dalle prime battute per le strade di Detroit e, quindi, all’inevitabile trasferta a Los Angeles, dirigendo anche con mano ferma e mantenendo alto il ritmo creando una personalissima sintesi tra il Beverly Hills Cop di Martin Brest (soprattutto narrativamente) e quello “videoclippato” di Tony Scott del seguito (visivamente e nelle parti action) mentre le musiche originali sono di Lorne Balfe (Black Adam, Mission: Impossible - Dead Reckoning, Bad Boys for Life & Bad Boys: Ride or Die, Top Gun: Maverick).

 

Axel F tradisce comunque il suo essere un film nato direttamente sul “tavolino” di Jerry Bruckheimer, dalla trama che è un’ennesima variazione dello stesso canovaccio di sempre e una sceneggiatura non esaltante e ben poco innovativa ma, soprattutto, Axel F non si limita soltanto a ricordarli, gli anni ’80, ma vorrebbe davvero esserci negli anni ’80, un’epoca molto più semplice e divertita tanto che i diversi accenni all’attualità sembrano davvero fuori luogo.

 

Beverly Hills Cop: Axel F", merci la nostalgie !

 

Eddie Murphy, ovviamente, domina ogni scena ma non esagera mai, sa quando alzare o abbassare i toni, quando scherzare o quando fare sul serio trasmettendo la sicurezza ma anche l’arroganza, che lo porta spesso a muoversi oltre al consentito, tipica del personaggio di Foley.

Dai capitoli precedenti precedenti tornano, imbolsiti come pochi, anche Judge Reinhold, John Ashton, Paul Reiser e Bronson Pinchot nel suo solito cameo.

Ma un sequel che intende rilanciare un franchise a ben 40 anni dall’originale (e 30 dall’ultimo, penoso, capitolo) non può contare esclusivamente sui soliti noti e quindi ecco le new entry che includono Taylour Paige nei panni della figlia avvocato di Foley in perenne conflitto con la figura paterna, e Joseph Gordon-Levitt, poliziotto fin troppo ligio alle regole e, soprattutto, ex fidanzato della figlia, mentre il nuovo cattivo è il veterano Kevin Bacon, ormai abbonato al ruolo di vilain ma che interpreta maledettamente bene.

 

Classica Buddy Cop Action Comedy (e non poteva essere diversamente, visto che l’ha inventato) il film, pur se non innovativo (anzi), funziona piuttosto egregiamente nelle sue intenzioni, che è poi quello di intrattenere, non certo di rivoluzionarne il genere (che il suo lo ha già fatto, questo è un compito che piuttosto spetterebbe ad altri).

Se invece cercate un film alla Guadagnino et simili, che ci state a fare ancora qui?

 

Original Franchise Stars Make Cameos in First Trailer For 'Beverly Hills  Cop: Axel F' [TRAILER] - Blex Media

 

VOTO: 6

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