Regia di Jeanne Labrune vedi scheda film
IL CINEMA FRANCESE HA TROVATO UNA SECONDA PATRIA IN ITALIA : SOLTANTO NELLA STAGIONE CINEMATOGRAFICA in corso film come “Il Patto dei Lupi” o “L’Apparenza inganna” hanno conquistato il favore della critica ma soprattutto del nostro pubblico: il primo ha superato inaspettatamente al botteghino il successo mondiale de “Il diario di Bridget Jones”, il secondo invece resiste tenacemente nella nostra classifica reggendo benissimo l’onda d’urto delle uscite natalizie.
Parte di questo successo va sicuramente attribuito alla riscoperta e riproposta del cinema “di genere”, e così dopo il thriller gotico alla ricerca del lupo cattivo e l’ambiguità ironica ed intelligente sui falsi e apparenti pregiudizi del genere umano, è il turno della commedia “Domani andrà meglio” della regista francese Jeanne Labrune.
Storie incrociate di uomini e donne sull’orlo di una crisi di nervi che si incontrano, si rincorrono e si sfuggono in un andirivieni di varia umanità logorroica e sola: Sophie è petulante e isterica; suo marito Xavier, uno psicanalista e pranoterapeuta, ha una libido sessuale incontrollabile; il suo miglior amico Franck, bulimico, gli insidia la moglie sotto gli occhi; Elisabeth, scrittrice paranoica, si attacca morbosamente a Sophie dopo aver litigato con la sua migliore amica Marie, violoncellista repressa e algida. E sicuramente un altro ingrediente del successo del cinema francese va ricercato nel suo “parco” attori capaci di spaziare da un genere all’altro sempre con inappellabile professionalità e bravura: si veda il caso della splendida Nathalie Baye, perfetta ed indimenticabile nell’intimo “Una relazione privata”, cosi come divertente e comica nel ruolo dell’esagitata Sophie.
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