Regia di Christophe Gans vedi scheda film
Gevaudan, Francia, fine 700...pioggia fitta..un misterioso cavaliere sbaraglia a colpi micidiali di kung fu un gruppo di uomini travestiti da donna(?), sorpresi a massacrare un vecchio e una giovane accusati di furto di cavalli...questa è solo una delle tante, potenti e stranianti sequenze del "Patto dei lupi": un delirio cinefilo che non ha precedenti. Il film, incentrato sulla leggenda di una terribile "bestia" che semina morte e terrore in una delle regioni più selvagge della Francia di Luigi XV, è un clamoroso omaggio alle passioni più viscerali del regista Christophe Gans: il cinema gotico di M.Bava(l'ambientazione e le scenografie, vedi le rovine dei templari da cui sembra uscire da un momento all'altro Barbara Steele!)e di R.Freda(eroine come Silvia interpretata dalla Bellucci..ma non solo), gli spaghetti-western(gli inserti acustici alla Morricone, i richiami ai fangosi film di Corbucci, ecc.), il cinema dei mostri(la "bestia" certo ma anche personaggi come Francois de Morangias), l'arte dei videogiochi(sequenze fantastiche come la trappola alla "bestia", i brutali corpo a corpo di Frosac nei corridoi della tenuta, ecc.), la cultura manga( Marianne de Morangias virginale come la principessina di "Berserk", la spada retrattile di Francois de Morangias, ecc.) gli indiani d'America e il loro spirito libero(l'indimenticabile personaggio Mani), ma soprattutto il cinema d'azione di Hong Kong ed in particolare il maestro Chang Cheh(r.i.p.) ed il suo capolavoro: "la mano sinistra della violenza". "Il patto dei lupi" è difatti un remake, non ufficiale, del leggendario film del 71 apice del genere wuxiapian. Esattamente come i protagonisti(Ti Lung e David Chiang) del film di C.Cheh, Marc Dacascos e Samuel Le Bihan, rispettivamente Mani e Gregoir de Fronsac, ne il "patto" sono amici fraterni(frase-chiave del film: -chi è per lei quel selvaggio?- -mio fratello-) e vanno incontro ad un destino crudele(la morte ingiusta di Mani, sorte condivisa 30 anni prima da Ti Lung) e di feroce vendetta perpetrata dall'amico rimasto in vita.
Innumerevoli e deliziose le citazioni che si susseguono nel film(per chi riesce a riconoscerle!): il personaggio interpretato da Vincent Cassel(per il ruolo si è ispirato a Lauren Bacall..grande!)è senza un braccio come il mitico spadaccino monco dei film di Chang Cheh(la serie "one armed swordsman"), la misteriosa Silvia(M.Bellucci) ha un ventaglio che nasconde lame micidiali, chiaro il riferimento a un personaggio femminile come "100 lame" di un film di Chang Cheh(sempre lui!), il combattimento finale tra Fronsac/Morangias è un inchino a quello di "the blade" di Tsui Hark..i "cattivi" muoiono nella medesima cruente modalità!, i cacciatori selvaggi(dei proto-punks, non avrebbero sfigurato in "mad max 2")al soldo di Morangias sfoderano artigli metallici in onore a film mitici di H.K.("enter the dragon", "avenging eagle",ecc.), il volto del cadavere-esca di una donna è irrigidito in una maschera simile a quella del cadavere del 3° episodio de "i 3 volti della paura" di Bava, un altro cadavere vittima della "bestia" è congelato in modo macabro come il norvegese rinvenuto nella base artica di "the thing" di J.Carpenter, la stanza "segreta" di Morangias è arredata con ossa animali ed umane come gli ambienti nella casa di "non aprite quella porta", l'aura "mitica" di Mani immortalato con il volo di uccelli colorati che prendono il posto delle colombe utilizzate da John Woo per i suoi eroi in "the killer", l'agguato della Bestia nella pozza d'acqua richiama una sequenza del primo mitoco "Frankestein", ecc.ecc.
C.Gans al suo secondo film(dopo l'altrettanto stupefacente "crying freeman") si conferma un maestro del cinema d'azione dal talento visivo e spettacolare straordinario, coraggioso e folle nel suo scardinare regole e convenzioni del cinema di genere(europeo e non solo) che torna a risplendere ed(incredibile) a fare incassi stratosferici(5 milioni di spettatori solo in Francia). Eccellenti i protagonisti: Samuel Le Bihan(Fronsac)è una rivelazione, simpatico e grande action-man, Marc Dacascos(Mani)è un attore marziale unico nella sua potenza ed eleganza che da il meglio di sè nei film di Gans tanto da essere divenuto il suo attore-feticcio, M.Bellucci è bellissima e ricopre un ruolo a dir poco affascinante, Vincent Cassel perfetto nel suo essere gelido ed inquietante. Menzione particolare per i collaboratori hongkonghesi di Gans: David Wu, curatore del magistrale montaggio, a cui si devono editing di capolavori come "the killer" e Philp Kwok(in passato attore nei film di Chang Cheh!) coreografo dei bellissimi combattimenti, senza l'uso del wire-work, in antitesi con il corso trendy post-matrix. Eccellenti le ambientazioni e le locations in esterni rese alla grande dal direttore della fotografia Dan Austen. Effetti speciali del Jim Henson's creatures group shop dallo stile dannatamente retrò; ottimi e curatissimi i costumi. Un film magnifico.
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