Regia di Neil LaBute vedi scheda film
Betty (Renée Zellweger), fa la cameriera in una tavola calda nel Kansas, ma ha occhi solo per la soap opera Una ragione per amare ed in particolare per il protagonista, il chirurgo David Ravell, interpretato dall'attore George McCord (Greg Kinnear, molto in parte): mentre guarda una puntata della serie, il marito Del (Aaron Eckhart), venditore di auto fedigrafo, rincasa con Charlie e Wesley (Morgan Freeman e Chris Rock), che si rivelano subito due killer che devono recuperare una partita di droga nascosta in una delle sue macchine; Del, dopo una breve collutazione, viene ucciso. La donna assiste, nascosta, all'omicidio e rimane sconvolta a tal punto da vivere in una specie di trance, dove inizia a confondere la fantasia con la realtà, partendo per la California, speranzosa di conoscere 'il suo grande amore'.
'Betty Love' è una corrosiva, sarcastica e, a tratti, spassosa commedia che devia in più punti verso il gangster movie. La trama, grazie allo script di John C. Richards e James Flamberg, è ben strutturata (tanto da vincere il premio per la miglior sceneggiatura a Cannes nel 2000) e messa in scena dall'autore con ottima scelta dei tempi comici e con un ritmo che non viene mai meno, ma si presta anche a letture secondarie: il film infatti, al di là del plot che ben interseca i generi commedia e gangster, è una pungente satira della classe medio-bassa americana, la cui vita reale è talmente povera di eventi o fatti da ricordare che qualche individuo, dotato di fervida immaginazione, si crea, immagina una dimensione parallela, sospesa tra il sogno e la realtà, in cui vive grandi avventure o trova, specialmente le donne, il tanto sospirato 'principe azzurro'.
Altro tema affrontato è il contrasto tra fantasia e realtà, che raggiunge connotati fortemente simbolici tali da far si che 'Betty Love' possa essere visto come una sorta di seguito, a 15 anni di distanza, dello splendido 'La rosa purpurea del Cairo' di Woody Allen, poiché in tutt'e due i lavori le protagoniste (una meravigliosa Mia Farrow nel film del 1985) si infatuano di un personaggio fittizio per evadere dalla scialba quotidianità.
Va da sè che tutta l'operazione ed i suoi significati metaforici non avrebbero raggiunto tale esito senza la straordinaria interpretazione di una Renée Zellweger (premiata con il Golden Globe) in stato di grazia, che tratteggia con eleganza e delicatezza una giovane donna, igenua e sognatrice, bella ma tradita dal marito disonesto, che all'inizio della storia non è mai stata oltre i confini del Kansas, che però dopo vivrà un'avventura on the road rocambolesca, incontrando l'uomo dei suoi sogni e finendo addirittura sul set della serie che ammira. A dar ancora maggior rilievo alla prova dell'interprete principale ci pensa la frizzante 'strana coppia' di gangster (con colpo di scena finale) al suo inseguimento, interpretata da Morgan Freeman e Chris Rock: i due, appartenenti a generazioni e soprattutto estrazioni diverse (dal teatro il primo e dalla tv il secondo), creano una perfetta alchimia, con duetti verbali, costruiti sui loro opposti caratteri - misurato e calcolatore l'anziano, iracondo e chiacchierone il giovane - esilaranti in più di un'occasione. Bravi, in parti secondarie o brevi, Aaron Eckhart, il marito della protagonista, l'altrettanto strambo duo formato dai pasticcioni Crispin Glover e Pruitt Taylor Vince e Allison Janney, l'astuta sceneggiatrice della soap.
'Betty Love' è metacinema caustico celato sotto la veste da commedia, da riscoprire.
Voto: 8.
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