Regia di Maurizio Nichetti vedi scheda film
Per certi versi questo terzo film di Nichetti (regista/protagonista/autore, con il fidato Guido Manuli) è nettamente meglio del precedente Ho fatto splash: come critica all'imbecillità propinata dalla tv è molto più esplicita e al contempo profonda; vive di un tormentone (la musichina ed il relativo balletto) davvero riuscito e nel complesso sfoggia una trama piuttosto lineare e concreta, almeno per gli standard fantasiosi e visionari di Nichetti. La clamorosa pecca sta però nell'assortimento della coppia protagonista: la Melato è brava, ma non sembra la spalla adatta per Nichetti (ad es. la Finocchiaro di Ho fatto splash, nella sua stralunata comicità asessuata, era perfetta). E soprattutto vengono ben presto alla luce i gravi errori di scrittura: una coppia di clown bianchi non può funzionare. Nel ruolo dell'augusto, richiamato però troppo di rado, si cimentano alternativamente entrambi, mentre per la maggior parte del film siamo di fronte a due allegri ed ingenui pasticcioni: se nessuno dei due detta i ritmi (comanda, sentenzia, provoca, lancia la gag dell'altro insomma: il lavoro dell'augusto) ed entrambi anzi combinano simultaneamente pasticci, abbiamo solo due 'casinisti' allo sbando. Detto ciò, rimane comunque un'opera piuttosto gradevole che contribuisce a creare il 'marchio' Nichetti: sottile romanticismo, velata critica sociale, il mondo visto da un occhio infantile, sempre a cavallo fra cinema muto e comicità slapstick. Musiche: Eugenio Bennato. 6/10.
Etere TV manda in onda uno strano programma che, al suono di una musichina cadenzata e ripetitiva, costringe gli spettatori a ridere e ballare compulsivamente. Due inviati di un'altra emittente, vessati dal capo, si licenziano e si propongono ad Etere TV; ma i dirigenti sospettano che i due abbiano capito il trucco usato dal loro network per istupidire il pubblico...
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