Regia di Elio Petri vedi scheda film
Arte e follia, superstizione e incredulità, quiete e rumore, le voci della coscienza: questi i punti dibattuti nel film forse meno 'alla Petri' del regista romano. Nessun riferimento sociopolitico qui, ma un buon Nero ammantato del fascino romantico dell'artista maledetto, impegnato a divincolarsi dai mostri della propria fragile psiche. Interessanti le sovrapposizioni dei personaggi nei sogni e nei flashback, dove il protagonista fa emergere le proprie reali passioni.
Un tranquillo posto di campagna è ciò di cui ha bisogno Leonardo, pittore in crisi. Ma la villa in cui si trasferisce è abitata dal dispettoso spettro di una ragazza libertina vissuta una ventina di anni prima. La presenza oscura mina la sanità mentale dell'artista, che finisce in manicomio.
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