Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Una favola fantascientifica tenera e dolcissima. Tra i migliori Spielberg degli anni zero.
A.I. Artificial Intelligence è un film meraviglioso. Lo è nel senso più letterale e puro del termine. Tutto il meglio che il cinema di Spielberg può offrire è concentrato in quest' opera, incompresa e ingiustamente sottovalutata. La storia di questo bambino artificiale costruito e dato in 'adozione' ad una giovane coppia per compensare la momentanea perdita del loro figlio naturale, suscita una tenerezza e una partecipazione emotiva infinite. David (un bravissimo e intenso Haley Joel Osment) è un "mecha" perfetto, orgoglio del suo padre putativo, il professor Hobby, che lo ha progettato e realizzato con sistemi cognitivi più evoluti: una volta programmato, è infatti in grado di assolvere a tutti i bisogni affettivi: amando incondizionatamente proprio come un vero figlio può amare i propri genitori. Girato in soli 63 giorni da Spielberg (il progetto fu inizialmente preso in considerazione da Stanley Kubrick, che alla fine lo accantonò per dedicarsi a Eyes Wilde Shut) è una fiaba fantascientifica, dichiaratamente ispirata al Pinocchio di Carlo Collodi, dai toni morbidi e suggestivi e con notevoli invenzioni visive. Onirico e splendido il finale, chiaro omaggio al 2001: A Space Odyssey di Kubrick.
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